Loris Cervato, responsabile del Settore Sociale di Legacoop Veneto, è stato ascoltato il 6 aprile scorso in V Commissione consiliare regionale (“Politiche sociosanitarie”) in merito alla proposta di legge regionale n. 129, intitolata “Modifiche e integrazioni alla l.r. 23/2006 – Norme per la promozione e lo sviluppo della cooperazione sociale” e presentata dal presidente della Commissione, il consigliere Fabrizio Boron.
Legacoop Veneto condivide nell’insieme lo spirito della proposta di legge, ovvero quello di rappresentare un tassello importante per valorizzare la grande esperienza della cooperazione e, al contempo, favorire l’inserimento lavorativo delle persone più deboli. Cervato ha avanzato alcune considerazioni, in particolare rispetto all‘ipotesi di aumentare dal 30% al 60% la percentuale obbligatoria di assunzione di persone svantaggiate nelle coop sociali di tipo B. Innanzitutto il fatto che a livello nazionale la legislazione prevede la quota del 30% (anche nella recente “Riforma dell’impresa sociale”), e una diversa indicazione regionale creerebbe alcune distonie; si aggiunge il fatto che tale aumento diminuirebbe la competitività delle cooperative, aggravandone la situazione, in un mercato già di per sé sempre più concorrenziale.
Per quanto riguarda poi la trasparenza e i controlli di tali cooperative, per Cervato è necessario aggiornare gli articoli 5 e 6 della legge regionale 23/2006 in relazione all’iscrizione all’albo regionale delle cooperative sociali, ad oggi l’unica –insufficiente – modalità di controllo regionale. Manca, insomma, un controllo che, successivamente all’iscrizione all’albo, verifichi attività e correttezza dei rapporti contrattuali applicati. È opportuno, in tal senso, dare maggiori strumenti di controllo e di intervento alla commissione regionale della cooperazione sociale coinvolgendo direttamente gli ispettorati territoriali del lavoro, le prefetture, l’Inps, le Ulss, i Comuni e le società pubbliche di servizi. È altresì necessario, ai fini della trasparenza, coordinare la legge regionale 23/2006 con la recente “Riforma dell’impresa sociale” (d.l 112/2017), che ha introdotto per le cooperative sociali l’obbligo di redazione del “bilancio sociale” secondo le linee guida del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, con l’obiettivo di rendere trasparenti le finalità sociali di ogni cooperativa.
«Al presidente Boron abbiamo offerto la nostra disponibilità per trovare le soluzioni normative più efficaci, tese all’obiettivo di creare le condizioni per lo sviluppo delle cooperative sociali di tipo B» spiega Cervato, che aggiunge: «Nel frattempo stiamo organizzando con i colleghi di Federsolidarietà e di Agci un confronto per definire una strategia comune e condivisa tesa a trovare spunti di riflessione e collaborazione con la Regione del Veneto».