«Il primo gennaio 2017 partirà l’Alleanza delle Cooperative Italiane. Nessuna ha mai messo in discussione quella data. A causa delle difficoltà che abbiamo avuto nel 2015 siamo in ritardo e partiremo con meno pezzi di quelli che si potevano ipotizzare, ma partiremo comunque». Lo ha confermato il presidente di Legacoop Mauro Lusetti intervenendo all’assemblea annuale dell’Alleanza delle Cooperative Italiane che ha confermato alla presidenza Rosario Altieri.
«Davanti alle sfide che ci attendono – ha spiegato il presidente Altieri nella relazione introduttiva – continuare da soli è rischio che nessuno può permettersi di correre. Affrontiamo questa sfida sapendo che ognuno deve deporre qualche interesse legittimo di parte, con la consapevolezza che non dobbiamo lasciare spazio a niente che possa distoglierci da un obiettivo che va al di là di ogni altra considerazione».
Nel corso dell’assemblea è stato illustrato il documento di sintesi del lavoro fatto dai quattro gruppi costituiti a gennaio, da cui nasceranno Statuto e Regolamenti. «Stiamo compiendo un passaggio epocale – ha commentato Fabiola Di Loreto, sintetizzando il documento – non solo per la cooperazione. Chi ci ha provato prima di noi ha fallito e si è fermato molto prima rispetto a dove noi già oggi siamo arrivati».
«Dobbiamo misurare quel che abbiamo fatto – ha commentato Lusetti – e quel che rimane da fare. È necessario avere questa consapevolezza. Ne parliamo dal 2011, ma è solo da un anno e mezzo che abbiamo iniziato a lavorare concretamente alla costruzione dell’Alleanza. Non possiamo mettere le nostre paure davanti a quel che abbiamo realizzato, dobbiamo esserne orgogliosi. Ora apriamo una nuova fase, di progettazione concreta e reale, con passione, orgoglio ed entusiasmo».
«Abbiamo dato vita a un confronto vero – ha spiegato il co-presidente Maurizio Gardini – che ci consente ora di costruire su basi solide. È un documento aperto, attorno al quale da domani chiediamo a tutte le 43mila cooperative di confrontarsi. È una responsabilità comune, di ognuno di noi, non solo dei vertici associativi. I tempi non sono una preoccupazione nella misura in cui il percorso che stiamo compiendo è autentico e, dunque, capace di produrre conseguenze concrete».
Fonte: Legacoop nazionale