Ferve in questi giorni il dibattito sulla possibile vicina approvazione a Bruxelles della legge che riduce a 2,2 cm la pezzatura pescabile delle vongole contro gli attuali 2,5 cm consentiti. Una nuova norma che darebbe al settore una spinta decisamente importante: non poca cosa, certamente, per le 145 imprese raggruppate nei Co.Ge.Vo. (Consorzio Gestione Vongole) di Chioggia e Venezia che si dedicano alla pesca della vongola di mare, la cosiddetta “bevarassa”.
Michele Boscolo Marchi, presidente del Co.Ge.Vo. di Chioggia spiega quali sono gli obiettivi dei consorzi: «Il Co.Ge.Vo. rappresenta i pescatori delle vongole di mare e la gestione delle zone dove è possibile pescare avviene come per l’acquacultura, solo in alcune zone di pesca sono convogliate le imbarcazioni. A coordinare il tutto, un ufficio preposto, perché siamo pescatori responsabili che vogliono tutelare l’ambiente marino, ovvero la nostra stessa risorsa. La pezzatura pescabile delle vongole di mare potrebbe scendere senza danni per il ripopolamento: uno studio di alcuni ricercatori universitari indica infatti che la prima riproduzione della vongola avviene già a cm 1,8. La legge permetterebbe ai pescatori non tanto di pescare di più ma di metterli in sicurezza: se vengono trovati nei controlli anche con una sola vongola “sottotaglia”, oggi infatti rischiano un processo penale e, a volte, anche il sequestro degli attrezzi e dei mezzi di lavoro».
«Siamo pescatori responsabili, che vogliono tutelare l’ambiente marino, ovvero la nostra stessa risorsa, dove ogni giorno lavoriamo. Noi peschiamo sempre sul venduto – continua Boscolo-. Oggi le barche escono in mare sapendo già, in base agli ordini ricevuti, quante vongole dovranno pescare. Il massimo, per legge, sono sei quintali di prodotto ma possiamo assicurare che normalmente si pescano quattro quintali di vongole, quindi ben al di sotto del limite consentito. Questo anche per rispettare le regole di mercato sulla domanda e sull’offerta».
«Il lavoro di sensibilizzazione e di supporto sul tema iniziato dal settore Pesca dell’Alleanza delle Cooperative Italiane Pesca – commenta Antonio Gottardo, responsabile del Settore per Legacoop Veneto – , ma anche dal Ministero delle politiche Comunitarie nel Medac (Organo consultivo dell’Unione europea sui tema della pesca), sta dando i suoi frutti. Temiamo solo l’autolesionismo italiano ai tavoli dell’Unione europea. Nel trilogo europeo la decisione spetterà alla Commissione Pesca in Parlamento europeo. L’auspicio, e siamo fiduciosi di questo, è che i nostri tre europarlamentari, onorevoli Affronte, Sernagiotto e Briano dimostrino alle istituzioni comunitarie compattezza e allineamento istituzionale con il Ministero italiano».