«Non smetteremo mai di combattere le false cooperative operanti nella logistica, e di denunciare con forza comportamenti illegali di elusione fiscale e di sfruttamento del lavoro e dei lavoratori». Queste le parole di Devis Rizzo, presidente di Legacoop Veneto, a commento dei fatti emersi ieri dalle indagini condotte dalla Guardia di finanza a Treviso che vedono al centro, tra le altre imprese, anche una cooperativa trevigiana.
Da anni Legacoop Veneto è impegnata con tenacia in questa battaglia, anche segnalando i casi sospetti agli organismi di competenza. «Siamo in continuo ascolto e supporto alle cooperative nostre associate – continua ancora Rizzo –, che ogni giorno, scegliendo di non scendere a patti con tali dinamiche, fanno i conti sul campo con situazioni di concorrenza sleale che inquina il mercato della logistica. Sono loro le vittime principali di questo sistema malato dai frequenti comportamenti fraudolenti e illeciti: per questo i primi interessati a combatterli, ma anche a prevenirne il rischio, siamo noi come organizzazione insieme alle imprese che rappresentiamo». «Non è regola generale, certo – aggiunge ancora Rizzo –, ma è evidente che le cooperative non aderenti a un’organizzazione di rappresentanza più frequentemente incorrono in modalità di gestione non corrette, se non anche illecite. Essere aderenti è elemento di garanzia».
Da questi ennesimi fatti di illegalità venuti alla luce nel nostro territorio, Legacoop Veneto coglie ulteriore occasione per ribadire ancora l’importanza di vedere protetta e tutelata l’occupazione di un settore così strategico per il Veneto, come la logistica. «Sono necessarie più intense e concrete azioni di prevenzione e contrasto, in rispetto e declinazione degli impegni presi dai firmatari del protocollo d’intesa regionale siglato per superare le criticità della filiera della logistica, protocollo di cui peraltro siamo stati tra i primi promotori» dice sempre il presidente di Legacoop Veneto, che continua: «Da tempo chiediamo sia riconosciuta la responsabilità in solido del committente. Sia ascoltata anche la nostra proposta di istituire sui singoli territori albi dei fornitori, che “certifichino” le imprese “impermeabili” da comportamenti illegali. Ci candidiamo a dare su questo fronte il nostro immediato contributo».