Un passo importante per l’annosa questione degli sgravi contributivi per Venezia e Chioggia è stato compiuto dal Parlamento: il 19 dicembre scorso ha infatti approvato, nel corso dell’esame della legge di stabilità 2016, l’ordine del giorno A.C. 3444 presentato da diversi parlamentari veneziani e veneti (e non solo) trasversali a tutti i gruppi politici. Il Governo si impegna così “ad adottare ogni iniziativa utile a rendere sostenibile e quindi possibile il recupero degli aiuti concessi a favore delle imprese nel territorio di Venezia e Chioggia, modificando i criteri di calcolo e di decorrenza degli interessi sulle somme da recuperare e ammettendo la compensazione delle medesime somme con crediti certi, liquidi ed esigibili delle medesime imprese nei confronti dell’Inps”.
«Anche se non costituisce un intervento normativo vero e proprio che va a modificare quanto previsto dalla precedente legge di stabilità del 2013 (quella che, tra le altre cose, aveva determinato modalità di calcolo degli interessi che triplicano le somme dovute a titolo di rimborso capitale) – ha dichiarato Adriano Rizzi, presidente di Legacoop Veneto –, l’ordine del giorno è comunque un passaggio importante: il lavoro fatto in questi mesi (fino all’ultimo minuto a disposizione…) dalle associazioni di categoria veneziane ha portato a far comprendere la drammaticità della situazione e, quindi, la necessità di individuare delle soluzioni, in primis calcolando gli interessi in forma semplice e non composta, che permettano a molte imprese di non essere schiacciate dagli importi da pagare a Equitalia, con effetti disastrosi sul tessuto imprenditoriale e occupazionale di Venezia e Chioggia».
«Ora il Governo ha l’impegno preciso di trovare una soluzione che renda sostenibile il recupero delle somme dovute – prosegue Adriano Rizzi – intervenendo proprio sul criterio di calcolo e di decorrenza degli interessi. E questo assume ancora maggiore importanza alla luce dell’atteso pronunciamento del Consiglio di Stato proprio sul tema degli interessi. La strada è ancora lunga ma non possiamo rinunciare a salvare decine di imprese e di cooperative operanti in tutti i settori economici senza le quali Venezia e Chioggia sarebbero irrimediabilmente più povere».