Per Minucoop, cooperativa industriale di Due Carrare (Padova) e associata storica di Legacoop Veneto, il 2021 non è stato un anno facile ma si è concluso con un risultato nettamente positivo. È quanto emerso dall’assemblea dei soci (34 soci lavoratori e 49 soci sovventori) che si è tenuta sabato 18 giugno, presso lo stabilimento della cooperativa, per l’approvazione del bilancio: un bilancio che testimonia la ripresa, in termini di fatturato, dopo la frenata del 2020 a causa della pandemia e nonostante l’attuale congiuntura economica globale piena di incertezze.
Nata nel 1989, altamente specializzata nella progettazione, produzione e vendita di minuterie metalliche destinate al comparto moda, Minucoop ha saputo conquistare la fiducia di una committenza esigente e attenta al dettaglio, italiana ed estera. Oltre trecento i clienti tra grossisti, produttori di articoli complementari, manifatture, abbigliamento, jeans e aziende calzaturiere si affidano alla qualità e precisione delle creazioni della cooperativa.
Minucoop ha registrato nel 2021 un valore della produzione di 7,4 milioni di euro, a fronte dei 5,3 milioni di euro realizzati l’anno precedente: un recupero pari al 41% rispetto al 2020 e una crescita del 5% sul dato del 2019. Una tendenza che al momento si conferma anche nell’anno in corso, con un aumento del fatturato rispetto al 2021 pari al 19%.
Doppia soddisfazione per la cooperativa che, proprio grazie agli importanti risultati conseguiti, si è vista consegnare ieri, martedì 21 giugno, dal presidente della Camera di Commercio di Padova, Antonio Santocono, il riconoscimento per la 67^ edizione della Premiazione del Lavoro e del Progresso Economico per la categoria delle imprese del settore industria.
«Per l’anno in corso si sono già aperte prospettive di ulteriore crescita – spiega con soddisfazione il presidente della cooperativa Paolo Destro –, nonostante la forte incertezza dettata ancora dall’andamento dei prezzi delle materie prime. L’impegno dei prossimi mesi riguarderà la realizzazione di un impianto per rendere la cooperativa energeticamente indipendente, così da fronteggiare il caro energia che rischia di penalizzare ancora per molto tempo le realtà produttive».