Il progetto regionale che, negli ultimi mesi, ha incentivato la raccolta e la vendita del granchio blu per contenere la diffusione della specie aliena è giunto al termine. Con l’esaurimento dei fondi messi a disposizione dalla Regione del Veneto, che aveva rallentato la crescita incontrollata di questo predatore, dannoso per l’ecosistema locale, tutto sì è fermato.
«L’unico strumento che ha funzionato in questo anno drammatico è stata proprio l’iniziativa della Regione del Veneto – spiega Antonio Gottardo, responsabile del settore Agroalimentare e Pesca di Legacoop Veneto – grazie alla quale, attraverso i consorzi e le cooperative del territorio, si è potuto intervenire sul prelievo del granchio blu. Tuttavia, con l’esaurimento dei fondi regionali e consortili, anche questo minimo argine si è interrotto».
Il progetto aveva infatti un doppio impatto positivo: ridurre la crescita incontrollata della specie invasiva e offrire ai pescatori un’opportunità economica alternativa, attraverso la commercializzazione del granchio blu.
L’emergenza continua dunque a provocare perdite significative, mettendo in ginocchio le imprese del settore. «È necessario ora riprendere il sostegno a questa attività ecosistemica cruciale, che ha aiutato a proteggere la biodiversità nelle lagune e a salvaguardare il lavoro dei pescatori del Delta del Po e della Laguna di Venezia», conclude Gottardo.