Settimana scorsa si è svolto a Bassano del Grappa il convegno organizzato dalla nostra cooperativa associata La Esse “Tra equilibrio e vertigine. Come cambia lo sguardo nelle educative domiciliari”.
L’evento, rivolto ad educatori, assistenti sociali e a tutti i professionisti del settore, è stato l’occasione per raccontare il percorso che ha portato alla fusione tra la coop bassanese Yumè – Sogni Controvento e La Esse, ufficializzata lo scorso 23 ottobre. Un percorso che ha coinvolto i professionisti che si occupano dei servizi educativi domiciliari e territoriali, e portato le due équipe a condividere buone pratiche, strumenti di progettazione e monitoraggio.
Dopo i saluti iniziali, i coordinatori Alessandro Tonello ed Elisa Benacchio hanno condiviso il lavoro di riflessione e di narrazione dell’agire educativo frutto di questi mesi di lavoro. L’hanno fatto presentando degli oggetti simbolici che raccontano i diversi strumenti di cui l’educativa domiciliare e territoriale si compone, i diversi momenti nella presa in carico e le diverse dinamiche che permettono all’educatore e ai servizi di entrare e stare in relazione con il bambino, la famiglia e la comunità di riferimento, al fine di promuovere cambiamento e autonomia rispetto ad una situazione a rischio o di vulnerabilità costruendo relazioni significative e valorizzanti.
La mattinata di lavori è poi proseguita con il laboratorio di arteterapia dal titolo: “I sogni che nutrono l’agire educativo e accompagnano la relazione nelle professioni di cura”. Con albi illustrati, matite colorate, carta da lucido, pagine di libri e pennarelli i partecipanti hanno creato le loro personali opere creative. La suggestione che ha dato il via al laboratorio è stata la citazione di Danilo Dolci “Ciascuno cresce solo se è sognato”. A partire da questo concetto i partecipanti sono stati invitati e accompagnati a dedicare spazio e tempo alla dimensione dei sogni che nutrono il nostro essere quotidiano.
«Yumè ha espresso il bisogno di guardare al futuro con occhi diversi, sia valorizzando un proprio patrimonio di competenze sia introducendo un elemento di innovazione e appoggiandosi ad una struttura. A nostro avviso La Esse rappresentava perfettamente queste capacità proprio in un’ottica di moltiplicazione delle competenze – ha commentato la vicepresidente di Legacoop Veneto, Anna Sara Fasoli, presente al convegno –. La cifra fondamentale in questo percorso è stata la cura delle relazioni, che è l’elemento qualificante di ciascun intervento e anche, mi piace pensare, della cooperazione in senso più ampio».