Le cooperative associate a Legacoop sono particolarmente efficienti nella gestione e nella movimentazione dei rifiuti speciali: è quanto emerge dal Primo Rapporto Rifiuti Speciali di Legacoop, risultato di una ricerca condotta dall’Area Studi dell’associazione in collaborazione con Legacoop Produzione e Servizi.
Il rapporto evidenzia infatti che il 76% dei rifiuti prodotti dalle cooperative viene avviato ad attività di recupero materia, a fronte di un 68% riscontrato nel complesso produttivo italiano. Complessivamente, sono 1.7 milioni le tonnellate di rifiuti speciali prodotte da Legacoop, 1.5 milioni quelle gestite conto terzi dalle cooperative aderenti, e 4.3 milioni quelle movimentate dalle associate che operano nella logistica.
Ancora più positivi sono i risultati provenienti dal settore delle costruzioni e demolizioni, in cui le cooperative Legacoop registrano un indicatore di circolarità del 93%, molto superiore all’obiettivo europeo posto al 70% e alla media nazionale del 78%: prova di un grande contributo del mondo della cooperazione alla realizzazione del Piano d’azione per l’economia circolare della Commissione Europea.
Il Rapporto pone le basi e apre la possibilità di un lavoro di monitoraggio periodico dell’efficienza produttiva delle imprese associate a Legacoop, con l’obiettivo di calcolare qual è il contributo del movimento cooperativo all’economia circolare del Paese, analizzare debolezze e opportunità di mercato per il futuro.
L’analisi è stata condotta sui dati, forniti da EcoCerved, delle dichiarazioni ambientali presentate al Ministero della Transizione Ecologica da 2000 imprese campione, rappresentative di circa il 90% del valore aggiunto totale delle cooperative aderenti a Legacoop.
Il rapporto è stato presentato in occasione della Direzione nazionale di Legacoop Produzione e Servizi alla presenza di Valeria Frittelloni, Dirigente di Ispra e Responsabile del Centro Nazionale dei rifiuti e dell’economia circolare. I risultati sono stati confrontati con quanto riscontrato a livello nazionale da Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e presentati per settore, area geografica, settore associativo e tipologia di rifiuto prodotto.
In allegato il rapporto completo.