Negli ultimi anni il settore del trasporto persone, e segnatamente il comparto taxi, ha patito in maniera drammatica la situazione economica che si è creata a causa della pandemia: in alcune città, soprattutto quelle legate al turismo, non ci sono segnali di ripresa e anzi alcune scelte del Governo, che pare ignorare la necessità di ristori immediati per la categoria, vanno contro gli interessi legittimi delle cooperative radiotaxi e dei loro soci.
Questo scenario è confermato anche dai numeri preoccupanti che sono stati presentati durante l’incontro che ha avuto luogo sabato 13 novembre al Laguna Palace Hotel, organizzato dal Consorzio Regionale Taxi, a cui hanno partecipato tra gli altri gli onorevoli Sara Moretto e Nicola Pellicani e i consiglieri regionali Marco Dolfin e Jonatan Montanariello: la contrazione media delle presenze turistiche in Veneto nel 2021 (rispetto ai dati del 2019) è stata del 47%, ma nelle grandi città la percentuale sale al 71%.
L’esercizio dell’attività di trasporto persone per via acqua è effettuata con 292 motoscafi, titolari di licenza/autorizzazione taxi/ncc, 433 gondole e 118 imbarcazioni di grandi dimensioni titolari di autorizzazione di noleggio con conducente Gran Turismo; naturalmente i dati relativi alle licenze/autorizzazioni per l’esercizio dell’attività con natanti si riferiscono quasi per il totale al comune di Venezia e a qualche decina di unità operanti nel comune di Chioggia. Il comparto acqueo si concentra quindi nella provincia di Venezia.
Riguardo al comparto di terra, si stima che nel 2021 stia subendo una contrazione del fatturato (rispetto al 2019) pari complessivamente a oltre 39 milioni di euro, ovvero una riduzione media del 63%.
La situazione appare più pesante nelle città d’arte dove la mancanza dei flussi turistici stranieri sembra essere fortemente correlata alla contrazione del volume d’affari. Le ulteriori verifiche effettuate confermano questi dati e in molti casi denunciano una situazione peggiore. Analisi campionarie sui corrispettivi e interviste dirette fanno propendere per una contrazione che in alcuni casi supera il 70%, compatibile con turni dimezzati rispetto a quelli del 2019 e ore effettive di lavoro inferiori di 1/3 a quelle normali.
Da ultimo si aggiunge il DDL Concorrenza, che ricomprende all’art.8, nelle attività che andrebbero ulteriormente liberalizzate, anche il settore taxi, peraltro non ricompreso nella Direttiva Bolkenstein.
Alla luce di tutto questo Legacoop, assieme ad altre organizzazioni del settore, ha indetto un’agitazione nazionale per il giorno mercoledì 24 novembre; l’auspicio è che il Governo riconsideri la propria posizione e istituisca un tavolo di confronto con la categoria prima di quella data.
Legacoop resta in ogni caso a fianco dei tassisti e delle cooperative nella battaglia per la qualificazione del settore e per la tutela del lavoro.