È stato presentato ieri a Scardovari di Porto Tolle (Rovigo) presso la sede della nostra associata Fra Pescatori dell’Adriatico, il Progetto Dory relativo alla sperimentazione di materiali innovativi biodegradabili per la mitilicultura. Guidato dalla Regione Veneto, il progetto vede operatore responsabile la nostra cooperativa che ha vinto la gara aperta sul tema: si tratta di un’azione regionale che rientra nell’ambito del più ampio progetto Interreg Italia-Croazia. Presenti un centinaio di persone tra operatori del settore ittico croato e rappresentanti delle Regioni Veneto, Marche, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Sono intervenuti il sindaco di Porto Tolle Roberto Pizzoli e ad esprimere soddisfazione per la riuscita del progetto il presidente della cooperativa Angelo Stoppa e il vicepresidente Roberto Finotello: «è un grande passo avanti verso una pesca sostenibile perché le reti utilizzate non lasceranno più nessuna traccia in mare. Abbiamo la possibilità di agire non soltanto per il futuro del nostro lavoro ma anche per la tutela dell’ambiente e del nostro mare».
La sperimentazione, del valore di 70mila euro, ha preso il via a novembre dello scorso anno e ha lo scopo di mettere in atto azioni pilota per un’acquacultura sostenibile con l’obiettivo futuro di limitare la presenza di rifiuti in mare derivanti dall’attività di molluschicultura.
Nel dettaglio, il progetto promuove l’utilizzo di calze (reti), per le cozze, denominate “Bio-net” composte da materiali organici, che raggiungono indici di biodegradazione in tempi relativamente brevi, adatti alla realizzazione di attrezzi da pesca con alto rischio di dispersione in mare. I test sono in corso presso un impianto biologico, al largo di Scardovari, composto da mille reste di cozze.
Soddisfatto dell’iniziativa anche Antonio Gottardo, responsabile del Settore Agroalimentare-Pesca di Legacoop Veneto: «il settore da tempo si sta indirizzando verso sistemi e attrezzature di pesca sostenibili. I pescatori sono sentinelle del mare sensibili ai temi ambientali. Il materiale purtroppo costa tre volte tanto rispetto a quello abitualmente utilizzato dunque è utile e necessario che le linee di finanziamento comunitario e di sostegno al settore incentivino attraverso progetti mirati queste tipologia di attrezzature».