Avviato a inizio 2021, è giunto ora al termine il progetto “AZALEA – Definizione delle AZA per una migliore gestione delLe Aree marine”, promosso da Legacoop Veneto in collaborazione con l’istituto di ricerca Agri.Te.Co, Ambiente, Progetto, Territorio, e Isfid Prisma, società di consulenza e formazione.
Finanziato da FEAMP 2014-20 (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca), il progetto nella sua globalità ha avuto l’obiettivo di identificare e mappare le zone più idonee per lo sviluppo dell’acquacoltura (AZA), in particolare nell’area di Venezia dal Tagliamento fino alle bocche di Chioggia (isola di Pellestrina e il litorale di Cavallino Treporti).
Il convegno di "Presentazione dei risultati e del database spaziale di geolocalizzazione delle AZA", che ufficialmente segna la conclusione del progetto, si è svolto oggi, 17 dicembre, presso la sede di Legacoop Veneto. Organizzato da Isfid Prisma società cooperativa, l’evento finale – che ha visto tra i presenti anche il presidente di Legacoop Veneto Adriano Rizzi – è stata l’occasione per presentare gli obiettivi progettuali e la proposta di localizzazione delle “Zone Allocate per l’Acquacoltura” (AZA). All'evento ha partecipato, da remoto, anche l'assessore alla Pesca della Regione del Veneto, Cristiano Corazzari.
Tra i risultati presentati nel corso dell’incontro, la mappatura della normativa attuale rispetto alla pianificazione spaziale marittima, la piattaforma SIT (Sistema Informativo Territoriale) ad accesso libero e il database di dati contenuti al suo interno. Dati che, non solo interessano trasversalmente tutti i settori del mare, ma che sono serviti inoltre come base per la valutazione e l’analisi per la localizzazione delle AZA.
A conclusione del convegno si è svolta una tavola rotonda a più voci che ha visto intervenire rappresentanti delle istituzioni e delle categorie dei settori produttivi della pesca e dell’acquacoltura, oltre a ricercatori, pescatori e allevatori di mitili. Da tutti i partecipanti è stata riconosciuta l’importanza del lavoro svolto, grazie anche al contributo dell’istituto di ricerca Agri.Te.Co., lavoro che ha portato alla elaborazione di un modello efficace di pianificazione spaziale, in un’ottica di gestione sostenibile degli spazi e di semplificazione all’accesso alle concessioni demaniali marittime.