Numerose le cooperative nate nella nostra regione in questi anni da workers buyout (wbo) con l’accompagnamento di Legacoop Veneto: storie in cui i lavoratori hanno deciso di prendere il destino dell’azienda nelle proprie mani nel tentativo di salvare il lavoro e, nel contempo, di non disperdere il patrimonio di professionalità e accreditamento sul mercato acquisito negli anni. Quattro quelle ormai in una fase avanzata di start up – D&C Modelleria Società cooperativa di Vigodarzere (Pd), Cooperativa lavoratori Zanardi di Padova, Kuni società cooperativa di Giacciano con Baruchella (Ro) e Sportarredo Group sc di Gruaro (Ve)– a cui si è aggiunta da poco la Berti Società Cooperativa Lavoratori di Venezia che sta avviando ora la sua fase di workers buyout.
Le esperienze sono state al centro del seminario “Ripartire in cooperativa: dall’impresa in crisi allo sviluppo imprenditoriale dei lavoratori” tenutosi il 3 dicembre a Rovigo, presso la Camera di Commercio di Venezia-Rovigo Delta Lagunare. Il workshop, promosso e organizzato da Legacoop Veneto con la compartecipazione della Camera di Commercio di Venezia-Rovigo Delta lagunare, ha illustrato le buone prassi, ma anche esaminato le criticità riscontrate nei percorsi. Si sono affrontati anche gli aspetti tecnici specifici dei processi di wbo, con particolare attenzione all’utilizzo degli ammortizzatori sociali e degli strumenti finanziari necessari alla capitalizzazione delle neonate cooperative.
«È stata anche l’occasione per confrontarci sulla strumentazione finanziaria a disposizione e sulla necessità di eventuali aggiustamenti alla normativa regionale» spiega Franco Mognato, direttore di Legacoop Veneto, che prosegue: «In particolare, per quanto riguarda i temi del way out, dell’utilizzo dei fondi di rotazione per investimenti e l’ambito di operatività dei soggetti istituzionali, dell’integrazione nelle fasi istruttorie tra i diversi soggetti investitori istituzionali e dei costi di startup». Al centro del dibattito, anche le modifiche intervenute in materia di ammortizzatori sociali, strumento che costituisce la base per i processi di capitalizzazione di questa tipologia di cooperazione estremamente capital intensive.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto “Azioni di sensibilizzazione e di informazione-formazione sulle misure di sostegno alle aggregazioni per lo sviluppo e la creazione di valore”, promosso e sostenuto dalla stessa Camera di commercio. Focus di quest’ultimo anno le opportunità offerte dalle misure esistenti a sostegno delle aggregazioni come consorzi, fusioni, ma anche reti di impresa e processi di “gemmazione” quali, appunto, i workers buyout: le imprese hanno così potuto ricevere assistenza e informazioni in merito alla normativa locale e nazionale esistente in merito e alle agevolazioni connesse all’adozione di tali misure. «Alla base – conclude il presidente di Legacoop Veneto Adriano Rizzi –, la convinzione che il mondo della cooperazione svolge un’importante funzione anticrisi e che il ricorso agli ammortizzatori sociali – se pur necessario dal punto di vista della tenuta del tessuto sociale -, va affiancato con interventi di politiche attive del lavoro, intese anche come promozione di nuove attività imprenditoriali».
In occasione del workshop è stata anche consegnata ai partecipanti “Ripartire in cooperativa: dall’impresa in crisi allo sviluppo imprenditoriale dei lavoratori. Breve guida per lavoratori che vogliono avere l’impresa nel loro futuro” (in allegato), una pubblicazione curata ed edita da Legacoop Veneto con la compartecipazione della Camera di Commercio di Venezia-Rovigo Delta lagunare.