L’aumento dei prezzi sta costringendo quasi 6 italiani su 10 (il 57%) a risparmiare sullo shopping, il 53% a ridurre i consumi di energia elettrica, il 51% a tagliare le spese legate ad attività culturali e di svago, il 44% a diminuire l’utilizzo del gas. Una tendenza destinata a proseguire nell’immediato futuro, con il 57% della popolazione che si vedrà costretto a evitare le spese in divertimenti, il 52% le cene fuori e i viaggi, il 48% i prodotti in delivery e il 47% i piatti pronti.
Sono queste, in sintesi, le principali evidenze che emergono dal report FragilItalia, elaborato da Area Studi Legacoop e Ipsos, in base ai risultati di un sondaggio condotto su un campione rappresentativo di cittadini, per testarne le opinioni relative al tema “Inflazione e consumi”.
«L’impatto dell’incremento dei costi e dei prezzi nell’ultimo anno è stato forte e ha aumentato le diseguaglianze nel nostro Paese – commenta Simone Gamberini, presidente di Legacoop –. È infatti vero che l’inflazione è la tassa più ingiusta, perché colpisce indiscriminatamente tutti, e quindi penalizza i più deboli, ma è altrettanto vero che, come più volte abbiamo detto, le politiche monetarie in corso rischiano di aggravare ulteriormente la situazione pesando, oltreché sul sistema produttivo, proprio sugli stessi cittadini».
«Gli aumenti dei tassi nuovamente messi in atto sono la via opposta a quella ora necessaria nel nostro Paese – prosegue Gamberini –. Cultura, svaghi, viaggi, acquisti non alimentari: su tutto ciò si era basata la rapida ripresa che ci ha condotto fuori dalla pandemia. Occorrono politiche pubbliche coraggiose, perché ulteriori cali nei consumi alimentano il rischio di recessione economica e di disagio sociale».
Il nuovo report contiene anche un focus dedicato agli effetti dei rincari sulla spesa alimentare, concentrandosi sulle strategie di acquisto messe in atto dalle famiglie per fare fronte all’aumento dei prezzi dei prodotti, sui canali di vendita utilizzati per gli acquisti alimentari e sulla shrinkflation, ovvero la riduzione di quantità del prodotto contenuto in una confezione lasciandone invariato il prezzo di vendita.
Per i dettagli in merito a quanto emerso nell’indagine rimandiamo alla news di Legacoop Nazionale.