I workers buyout (wbo) costituiscono per il Veneto un vero e proprio strumento di politica industriale, utile a salvare occupazione, competenze e pezzi significativi di economia del territorio. E possono esserlo pure in questa fase di ripresa, ampliando il loro utilizzo anche in situazioni diverse dalle crisi.
È la convinzione emersa come condivisa tra le diverse voci al tavolo del convegno “Wbo e territorio: fare impresa, ricostruire comunità”, che sabato scorso a San Bonifacio (Verona) ha raccontato il valore dei wbo attraverso le esperienze degli otto avviati e accompagnati da Legacoop Veneto nella nostra regione. Alcune sono storie di vero successo, a partire da quella di Cooperativa Fonderia Dante – con noi tra i promotori del convegno, insieme a Banca Etica – che sempre sabato ha festeggiato il suo quarto compleanno aprendo le porte della fabbrica.
Quello veneto è un modello riconosciuto come vincente a livello nazionale, ed è stato codificato da Legacoop Veneto sia nel suo composito e articolato processo – dall’analisi alla valutazione e l’avvio –, che nel sistema di attori coinvolti: cooperazione, sindacati, istituzioni, attori bancari-assicurativi e strumenti finanziari.
«In esperienze complesse come quelle dei wbo, il frutto viene senz’altro da un lavoro comune – ha sottolineato al convegno Adriano Rizzi, presidente di Legacoop Veneto –: i risultati si ottengono solo se tutti si rema dalla stessa parte. Il successo della cooperativa CFD, e di altri wbo, è per noi uno stimolo non solo a rafforzare ulteriormente il modello per le ristrutturazioni e il “recupero” di imprese, ma anche a immaginarne nuove forme e nuovi utilizzi, come garantire continuità aziendale e favorire il ricambio generazionale nel nostro tessuto produttivo».
«Crediamo molto nei wbo come strumento da utilizzare in situazioni diverse rispetto a quelle delle sole crisi – ha spiegato Elena Donazzan, assessore all’Istruzione, Formazione, Lavoro della Regione del Veneto –. E per questo abbiamo costituito, proprio su sollecitazione di Legacoop Veneto, un tavolo regionale che riunisce tutti gli attori. Abbiamo già ipotizzato le risorse a sostegno nella coda di questa programmazione europea e nella prossima, per inserire nei wbo temporary manager dentro le crisi e le trasformazioni, finanziare consulenza e formazione».
Pure a livello nazionale vi sono alcune premesse favorevoli alla promozione dello strumento, come ha ricordato Mauro Lusetti, presidente di Legacoop nazionale: «L’accordo nazionale siglato dalle tre centrali cooperative Legacoop, Agci e Confcooperative con le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil ha segnato una tappa importante. E ancora, è significativa l’indicazione dei workers buyout nella Finanziaria 2021 come strumento di soluzione alle crisi e di gestione del ricambio generazionale. Ora servono i decreti attuativi che definiscano modalità e incentivi mirati».
In allegato il comunicato stampa.