È una delle pochissime in Italia la nuova “casa di fuga” nata a Padova per le persone Lgbtqia+ che cercano rifugio a seguito di discriminazione, rifiuto, intolleranza sociale o famigliare che le hanno condotte a una situazione di difficoltà abitativa. A gestire la struttura e i percorsi di accoglienza, la nostra associata cooperativa sociale Levante, che ha promosso l’iniziativa insieme all'associazione ArciGay Tralaltro Padova Aps e il Servizio Accoglienza Trans (Sat) Tralaltro di Padova.
Primi ospiti della casa, che ha aperto le porte a giugno, sono due ragazzi profughi gay di nazionalità ucraina. In questo momento la struttura offre 4/5 posti, ma i suoi spazi potranno essere presto raddoppiati grazie alla disponibilità di un altro immobile nelle immediate vicinanze.
Il Comune di Padova ha supportato con un contributo “una tantum” l’attivazione del presidio. «Non appena si presenteranno le condizioni, il contesto associativo e cooperativo che sostiene il progetto, insieme al Comune, chiederà un ulteriore contributo utilizzando gli strumenti previsti dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) in sostegno a iniziative similari – spiega Roberto Tuninetti, direttore e vicepresidente della cooperativa Levante –. A breve si prevede la predisposizione di un protocollo di intesa tra i soggetti che supportano la casa rifugio e si capirà con la nuova giunta padovana come inserire nel contesto dei servizi territoriali questa esperienza, in attesa del contributo Unar».
Nel frattempo la casa sarà gestita con la collaborazione volontaria attiva dei soci e degli attivisti di ArciGay Padova, del Servizio Accoglienza Trans Padova e della cooperativa Levante.
Attualmente Levante gestisce 25 centri di accoglienza in tutta la provincia di Padova, dedicati in particolar modo ai profughi ucraini, ai richiedenti protezione internazionale e alle persone senza fissa dimora o in estrema povertà. Sempre nel territorio padovano, la cooperativa gestisce inoltre servizi socioeducativi e scolastici.