Un’intera pagina è lo spazio che il quotidiano “La Nuova Venezia” dedica oggi al modello veneto di “workers buyout”, spiegandone il percorso di costituzione e di accompagnamento codificato da Legacoop Veneto con un’ampia intervista al nostro presidente Adriano Rizzi.
Per “wbo” si intendono quelle imprese nate da lavoratori che hanno deciso di diventare imprenditori di se stessi per salvare l’azienda, i posti di lavoro e il know how.
«Un vestito non adatto a tutte le aziende – chiarisce Rizzi nell’articolo – perché l’obiettivo di queste operazioni non è salvare i posti di lavoro per qualche mese ma costruire imprese».
A testimoniare che il modello funziona sono le esperienze delle cooperative (qui analizzate le veneziane) come la Berti di Tessera, attiva nel settore dei serramenti, e la Sportarredo di Gruaro, produttrice di macchinari per l’estetica. La Berti, nata nel 2016, ha chiuso il fatturato del 2017 in positivo nonostante la crisi del settore edile, e Sportarredo, divenuta cooperativa nel 2015, ha segnato nel 2017 un +30% di incremento e ora si avvia ad acquistare la sede, dove ad oggi è in affitto. A raccontare il percorso delle due imprese, i rispettivi presidenti, Attilio Pasqualetto per Berti e Claudio Pasquon per Sportarredo.
Per chi volesse approfondire, in allegato la pagina della Nuova Venezia e qui di seguito l’articolo nella versione online http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2018/05/18/news/sfida-alla-crisi-operai-a-mestre-comprano-le-aziende-1.16850509?ref=hfnvveer-1