Nella Gazzetta Ufficiale n. 294 del 17 dicembre è stato pubblicato il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3 ottobre, che ha approvato l’adozione del Piano nazionale per la non autosufficienza e il riparto del Fondo per le non autosufficienze per il triennio 2022-2024.
Un ampio coinvolgimento del terzo settore è previsto ed espressamente indicato nell’art. 1 comma 3 del Dpcm:
“3. Sulla base delle indicazioni programmatiche del piano di cui al comma 1, nel rispetto e nella valorizzazione delle modalità di confronto con le autonomie locali e favorendo la consultazione delle parti sociali e degli enti del Terzo settore territorialmente rappresentativi in materia di non autosufficienza, e comunque prevedendo il coinvolgimento delle organizzazioni di rappresentanza delle persone con disabilità e delle persone anziane non autosufficienti, le regioni adottano un Piano regionale per la non autosufficienza, ovvero altro atto di programmazione regionale degli interventi e dei servizi necessari per l'attuazione del piano nazionale, a valere sulle risorse di cui al presente decreto, eventualmente integrate con risorse proprie”.
Anche all’interno del Piano trova totale riconoscimento l’importanza del ruolo del terzo settore:
“L’impossibilità di corrispondere in toto ai bisogni espressi dai soggetti più fragili come quelli della platea di anziani soli, magari solo parzialmente autosufficienti, attraverso l’offerta di servizi pubblici o il ricorso a strutturate reti di prossimità in grado di supportarli nel mutato contesto pandemico e nei momenti più critici come quelli del lockdown, ha messo in evidenza il ruolo del Terzo settore nell’erogazione di servizi a sostegno delle comunità e sottolineato come esso, considerato già una infrastruttura sociale essenziale, debba acquisire maggiore centralità negli interventi dedicati anche alle persone non autosufficienti e alle persone con disabilità. Il ruolo attuale del Terzo settore oltre ad essere prezioso per l’attuazione degli interventi è anche quello di attore essenziale nella coprogrammazione e coprogettazione, così come richiamato anche nella sentenza della Corte costituzionale n. 131 del 2020 che vede gli artt. 55-57 del Codice del Terzo settore, coerenti con i principi costituzionali, indicando in essi una delle più significative attuazioni del principio di sussidiarietà orizzontale”.
In allegato, per una lettura più precisa, i documenti di interesse per la cooperazione sociale.