È un grido di dolore quello delle sirene dei pescherecci veneti, risuonate nel pomeriggio di martedì 15 dicembre per chiedere l’attenzione del Governo e in particolare della Ministra delle Politiche Agricole Patrizia Bellanova, contro la proposta di riduzione dello sforzo di pesca avanzata dalla Commissione Europea. Una manovra che, nei fatti, si tradurrebbe per l’Italia in una riduzione del 17% per la pesca a strascico di triglia, gambero, rosa, nasello e scampo. Per le associazioni della pesca del distretto Alto Adriatico si tratta di una proposta inaccettabile, contro la quale hanno manifestato su tutto il territorio nazionale.
«Il comparto sta vivendo una fase di enorme complessità e rischia di essere messo in ginocchio definitivamente: alle difficoltà che si porta dietro da anni si è sommata quella della congiuntura pandemica, che già nella scorsa primavera aveva inferto colpi assai duri alla pesca. I paventati ulteriori tagli alle giornate di attività dei pescatori da parte del Consiglio dei ministri europeo della pesca e dell’agricoltura suonano ora come una grave scarsa consapevolezza del pesante impatto che questo intervento potrebbe avere, nonché un mancato riconoscimento del ruolo del settore» commenta Antonio Gottardo, responsabile del settore agroalimentare e pesca di Legacoop Veneto.
«A questo contesto già difficile rischia di aggiungere un ulteriore tassello di criticità la vicenda del Mose – prosegue il presidente dell’associazione Adriano Rizzi –: siamo di fronte a un’opera senz’altro positiva e straordinaria nelle sue ricadute in termini di contenimento dei disagi creati dall’acqua alta alle nostre comunità. Ma la flotta peschereccia, composta da circa 500 imbarcazioni si trova oggi a fare i conti con significativi rischi per la sicurezza stessa delle sue imbarcazioni: rischi che potranno essere esclusi solo con il completamento delle conche di navigazione e dei porto rifugio».
La mobilitazione dei pescatori non è rimasta inascoltata: proprio martedì, la ministra Bellanova ha preso parte al Consilio Agrifish di Bruxelles, sostenendo le ragioni delle associazioni di categoria.