È arrivato in questi giorni il riscontro positivo del Distretto di Pesca Nord Adriatico alle istanze avanzate dal mondo della pesca dell’Alto e Medio Adriatico rappresentato unitariamente da Aci Pesca, che riunisce i rispettivi settori delle associazioni Legacoop Agroalimentare, Fedagripesca-Confcooperative e Agci Agrital. Ora queste istanze saranno recepite in un documento che lo stesso Distretto, coordinato dall’assessore alla Pesca e al Territorio della Regione del Veneto Cristiano Corazzari, trasmetterà al Governo e all’Unione Europea.
Per quest’area, le cui specifiche peculiarità rendono necessarie maggiori attenzioni anche a livello centrale, le associazioni infatti chiedono un approccio complessivamente più attento alla sostenibilità, anche alla luce dell’importante impatto dei cambiamenti climatici, sperimentando modelli di gestione del mare più responsabile da un punto di vista ambientale, sociale ed economico.
Le associazioni di categoria evidenziano come sia fondamentale riconoscere la pesca quale settore strategico delle comunità costiere e delle loro economie, e da qui come sia necessario garantire sostegno adeguato a un comparto le cui imprese stanno registrando un calo del 20% di fatturato per il taglio alle giornate di pesca definite dalle nuove norme europee. Si è vicini a un punto di non ritorno – lamentano compatte le sigle associative –: se ci dovessero essere ulteriori contrazioni nei ricavi, otto imprese su dieci rischiano la chiusura. Il sistema rivendica anche un maggior ruolo nelle valutazioni e nelle scelte che impattano profondamente sull’ecosistema marittimo dell’area, a partire dalle opere infrastrutturali.
A far parte del Distretto del Nord Adriatico sono oggi la Regione del Veneto, la Regione Emilia Romagna e la Regione Friuli Venezia Giulia. Oltre agli assessori di queste Regioni, tra i firmatari del documento anche quello della Regione Marche che ha espresso l’intenzione a entrare a far parte del Distretto.
In allegato il comunicato stampa integrale