Con l’approvazione della delibera n. 181/2017 della Regione Veneto è resa operativa la Commissione consultiva regionale per la pesca professionale e l’acquacultura ex l.r. 19/1998. Se pur consultiva la commissione, tra i vari compiti, consente al settore ittico del veneto di essere coinvolto in tutti i processi che riguardano le attività autorizzative ai ripascimenti della fascia costiera veneta. Deve pertanto essere valutata la compatibilità di queste attività di edilizia civile con le attività di pesca e acquacultura. L’obiettivo è quello di garantire un’efficiente collaborazione istituzionale e di preservare la risorsa ittica e gli ambienti acquatici.
«L’Alleanza delle Cooperative pesca del Veneto è soddisfatta di questo importante risultato e ringrazia l’Assessorato alla Pesca e Agricoltura della Regione Veneto per la tenacia con la quale è riuscito a codificare questo nuovo importante procedimento. Abbiamo da sempre sostenuto che le attività di edilizia civile ed energetica e del turismo sono sì strategiche per lo sviluppo e il rilancio dell’economia veneta, ma altrettanto deve essere la sostenibilità con le attività della pesca e dell’acquacultura. Nelle ultime programmazioni comunitarie si parla sempre più spesso di gestione integrata marittima e di blue economy. La pianificazione dello spazio marittimo deve vedere coinvolti tutti i soggetti che hanno interessi economici, ambientali e alieutici nel nostro mare. Questa delibera avvia un cammino nuovo che fa ben sperare per il nostro settore».
Apprezzamento arriva anche dalla rappresentanza nazionale dell’Alleanza delle Cooperative pesca, con il copresidente Paolo Tiozzo: «Aver reso finalmente operativa la Commissione consultiva regionale – afferma Tiozzo – è un punto di partenza importante per realizzare una strategia del mare dove i lavori di manutenzione e difesa dalla costa siano realizzati dialogando con gli operatori ittici, in una gestione sempre più integrata del mare, delle sue risorse e dei suoi mestieri. L’auspico è che questo modello vincente, basato sul confronto e sulla partecipazione, possa essere riproposto in modo sistematico in tutte le regioni costiere, per realizzare una nuova stagione della pesca».