Due i progetti particolarmente innovativi che vedono capofila la nostra cooperativa agricola padovana Padagri, nata nel 1986, con sede a Monselice.
Il primo, denominato “HempiricFemale”, redatto in collaborazione con Terra consulting di Adria, è finanziato dal Gal Patavino in partnership con l’Università degli Studi di Padova e altre realtà del territorio. Nasce per studiare la femminilizzazione dei semi della canapa sativa – per gli usi consentiti dalla legge 242 del 2016 utilizzando varietà iscritte e ammesse nel catalogo comunitario – con l’obiettivo di abbassare i costi di gestione nella coltivazione per la produzione di tisane e cosmetici. Della durata di 18 mesi, il progetto sarà realizzato nei Comuni di Monselice, Montegrotto Terme, Teolo ed Este.
«Il mercato italiano presenta un crescente interesse verso il prodotto, finalizzato all’utilizzo nutraceutico con effetti positivi per la salute. Il nostro progetto si propone di analizzare e risolvere criticità legate a due segmenti della complessa filiera produttiva: i costi elevati di approvvigionamento del materiale e i metodi di essicazione, evitando l’insorgenza di muffe senza però ridurre gli aromi della pianta» spiega Augusto Cibotto, presidente di Padagri.
Il secondo progetto innovativo è “Agriblockchain”, che vede il finanziamento della Regione Veneto e la collaborazione della startup padovana Ez Lab. Per tutelare il consumatore finale al momento dell’acquisto del prodotto, il progetto consiste nella tracciabilità dell’intera filiera della produzione alimentare. Padagri così a breve certificherà le sue birre agricole, le farine per pizza e pane: stampato sull’etichetta, un “qr code” – letto da una app per smartphone e tablet – racconterà la storia del prodotto, a partire dal seme.
Sono progettualità che contribuiscono all’accreditamento e allo sviluppo della cooperativa, che ad oggi conta 85 soci (quasi tutte aziende conferenti delle province di Padova, Venezia e Rovigo) e 1.085 ettari coltivati (475 con metodo biologico). Dati importanti che segnano un notevole incremento se comparati con quelli del 2014: 39 soci e 250 ettari coltivati. Proprio in quell’anno infatti Padagri decise di attuare politiche di riorganizzazione e di diversificazione delle colture introducendone anche di nicchia. Una scelta vincente dunque che l’ha portata poi anche a produrre e vendere tramite e-commerce numerosi prodotti, tra cui farine di mais, soia e canapa ma anche birra agricola, biscotti, passata, vino, olio e miele.
Per quanto riguarda il futuro, annuncia il presidente Cibotto «ci siamo prefissi di sviluppare l’attività puntando a raggiungere, nei prossimi tre anni, 1.500 ettari coltivati e oltre 100 aziende associate e ad aumentare l’attività del biologico».