C’è anche la firma di CulTurMedia Veneto, che raccoglie le associate operanti nei comparti della cultura, del turismo e della comunicazione, in calce alla lettera aperta rivolta alla Regione Veneto da un lungo elenco di organizzazioni di questo composito settore. L’appello rimarca la mancanza di un qualsiasi riferimento ai mondi della produzione artistica e culturale nel Piano regionale di Rilancio e Resilienza presentato lo scorso 24 febbraio in Commissione Cultura: il che significherebbe “zero risorse” destinate alla ripartenza per tante realtà e attività della filiera, che sappiamo essere tra i più colpiti dagli effetti dell’emergenza pandemica.
«Dal piano emerge che, a fronte di 1.526 milioni € richiesti per turismo e cultura, 1.406 milioni (92%) sono per progetti turistici, mentre solo 120 (8%) sono riferiti alla cultura – si legge –. Tutte le risorse sono assegnate a progetti di "conservazione" e "digitalizzazione", senza che vi sia alcuna traccia di sostegno indirizzato direttamente alla produzione artistica e culturale».
Il documento, che da subito ha raccolto la nostra attenzione e il nostro sostegno, sollecita un maggiore riconoscimento da parte della Regione a un comparto che ha un ruolo e un peso significativi nell’economia e nell’occupazione del territorio, creando indotto anche sul versante del turismo e della più ampia fruizione culturale. Si va dalle imprese di settore (molte anche le cooperative) alle associazioni, dagli artisti (attori, musicisti, danzatori, performer,…) alle maestranze e i service tecnici, e ancora curatori di mostre e lighting designers, sarti di scena, coreografi, registi, scenografi, tecnici del suono e delle luci, produttori, organizzatori, direttori e assistenti di produzione, esercenti di sale cinematografiche, fotografi di scena, videomaker, truccatori, drammaturghi, uffici stampa, fino a operatori museali, bibliotecari, archivisti, archeologi, storici dell’arte, restauratori,…
Ciò che è chiesto è «un vero piano di rilancio che, aggregando risorse ordinarie e straordinarie (Recovery Fund), aiuti a ristrutturare il comparto e a costruire un nuovo sistema». Richieste consegnate a inizio di un anno, il 2021, che vede in calendario anche l’approvazione dei regolamenti della nuova legge regionale sulla cultura. Insomma una finestra che presenta potenzialità importanti e occasioni da non perdere.
Ampio il ventaglio di realtà che hanno aderito all’appello, a partire dai primi promotori Res, REte dello Spettacolo dal vivo, e Agis. Tra i firmatari della lettera, ad oggi, accanto a noi anche le nostre Coopculture, Doc Creativity, Doc Servizi e Fondazione Centro Studi Doc, Pleiadi.
In allegato il testo e l’elenco degli aderenti, che via via vedono unirsi ulteriori realtà a sostegno.