Lo scoppio dell’emergenza Covid-19 ha determinato pure lo stop immediato alle attività del settore della cultura e dello spettacolo (annullando così anche tutti gli eventi e le manifestazioni nei cinema, teatri, locali per concerti,…), anche in ragione dei provvedimenti governativi. Una battuta d’arresto che ha inferto un colpo duro alle imprese cooperative culturali e ai loro lavoratori. Tra questi gli oltre 200mila intermittenti dello spettacolo che non hanno tutele e la cui attività si basa sul lavoro “a chiamata”. Pensando a loro, le Centrali cooperative Legacoop, Confcooperative e Agci assieme alle organizzazioni sindacali conferderali Cgil, Cisl e Uil, il 16 aprile scorso, hanno segnalato alla Direzione nazionale dell’Inps il problema relativo alla concessione della cassa integrazione in deroga (Cigd). Prevista infatti dall’art. 22 del dl 18/2020 "Cura Italia" è di fatto negata da alcuni uffici periferici dell'Istituto ai lavoratori intermittenti a seguito dell’emanazione della circolare n. 47 del 28/3/2020 che ritiene necessario, ai fini della concessione, la sussistenza di chiamate al lavoro annullate. Le centrali e i sindacati hanno quindi richiesto chiarimenti e una risposta in tempi brevi per tali lavoratori che subiscono una crisi che purtroppo condizionerà per molti mesi ancora il loro settore.
Alla rappresentanza del mondo cooperativo e sindacale sembra evidente che il criterio del dl 18/2020 sia quella di fornire una copertura a tutti i lavoratori, naturalmente anche a quelli dello spettacolo. Collegare invece la concessione della Cigd alla sussistenza di chiamate annullate, e a contratti in essere, comporta che i lavoratori intermittenti siano privati di integrazione al reddito, anche nel caso avessero effettuato ben oltre 30 giornate di lavoro nel 2019. Questa situazione verrebbe dunque meno alla ratio del dl "Cura Italia" e determinerebbe una disparità di trattamento rispetto ad altri lavoratori che si trovano in condizioni analoghe.
Anche la nostra associata veronese Doc Servizi, tra le più importanti cooperative italiane del settore, assieme alla rete di cooperative dello spettacolo ShowNet, ha chiesto, con una lettera ai ministeri e all'Inps, che sia dato seguito all'impegno di garantire una continuità di reddito anche ai lavoratori intermittenti dello spettacolo e fino alla fine dell'emergenza. Sempre Doc, tramite la sua Fondazione Centro studi Doc, aveva inoltre lanciato fin dall’inizio dell’emergenza una petizione online sulla piattaforma change.org intitolata "#nessunoescluso Appello per sostegno urgente ai lavoratori dello spettacolo" e indirizzata al presidente Inps Pasquale Tridico, ai ministri Nunzia Catalfo e Dario Franceschini, rispettivamente del Lavoro e delle Politiche sociali e dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo.