I rapporti tra cooperative sociali ed enti pubblici, alla luce delle novità introdotte dalle modifiche all’art. 5 della legge 381 del 1991, sono state al centro del seminario, promosso dal Comune di Peschiera in collaborazione con l’Assessorato regionale ai Servizi sociali, tenutosi lo scorso venerdì a Peschiera del Garda.
L’incontro, sollecitato da Legacoop Veneto, si è focalizzato in particolare sul rapporto tra cooperative sociali iscritte alla sezione B dell’albo regionale e i Comuni, sulle criticità dell’interpretazione introdotte dalla legge di stabilità e sull’impatto di tutto ciò rispetto alle cooperative sociali di inserimento lavorativo, considerando l’evidente efficienza e utilità mostrata negli anni dallo strumento dell’affidamento diretto.
Quello delle cooperative sociali è un contributo fondamentale per il nostro Paese, sia nel risolvere i problemi sociali sia per creare occupazione, come ha sottolineato nei saluti introduttivi Maria Orietta Gaiulli, sindaco di Peschiera del Garda.
Decisamente positivi gli esiti del confronto, che ha visto un nutrito pubblico di operatori di cooperative sociali e di funzionari pubblici. L’assessore regionale ai Servizi sociali Davide Bendinelli ha garantito da parte sua la massima disponibilità a cercare di creare le situazioni migliori, sia in termini normativi che di finanziamento, per favorire le cooperative sociali. Rispetto allo strumento del convenzionamento diretto, nello specifico, Stefano Venturi, esperto Anci sui temi, nel suo intervento ha evidenziato come le modifiche apportate dall'ultima finanziaria all'art. 5 consentano agli enti pubblici di ricorrervi ancora, qualora sia motivato dall'inserimento lavorativo di persone svantaggiate.
«Iniziative come queste sono molto importanti – sottolinea Loris Cervato, responsabile del Settore sociale di Legacoop Veneto – perché vede lavorare insieme le cooperative sociali e ai funzionari pubblici, chiamati ad applicare norme sempre più confuse ma dal grande impatto sociale. Con questo obiettivo ci siamo impegnati ad organizzare altri incontri simili, che mirino al confronto e al dialogo».