Giovanna Barni è la nuova presidente di CulTurMedia, il settore che riunisce le cooperative della cultura, del turismo e della comunicazione di Legacoop, succedendo a Roberto Calari. Senese, presidente di CoopCulture, impresa cooperativa con sede a Venezia e leader nel settore della promozione culturale, è stata eletta all’unanimità dai 132 delegati, 23 quelli dal Veneto, al congresso nazionale tenutosi a Genova il 7 e 8 febbraio scorsi. Nominato vicepresidente vicario Leonardo Palmisano, della cooperativa Radici Future di Bari. Inoltre è stato approvato il documento politico precedentemente discusso nei congressi regionali e sono stati definiti i componenti della Direzione nazionale del Settore. Fanno parte di questo organismo dieci cooperatori del Veneto che, oltre alla presidente Barni, sono: Pierluigi Cecchin (La Piccionaia, Vicenza); Daniela Furlani (Doc Crativity, Verona); Francesca Martinelli e Demetrio Chiappa (Doc Servizi, Verona); Cristiana Dal Monaco e Sara Moscatelli (CoopCulture, Venezia); Alessio Scaboro (Gruppo Pleiadi, Padova); Cristina Palumbo (Tam Teatro Musica, Padova) e, per Legacoop Veneto, Davide Mantovanelli, responsabile di Culturmedia Veneto.
Culturmedia riunisce a livello nazionale oltre 800 cooperative, di ogni dimensione e provenienza, attive in tutti i comparti: dalla gestione del patrimonio culturale all’editoria, dal teatro all’industria musicale, dal cinema alla comunicazione fino al turismo.
«Vogliamo dare un contributo a tutto il sistema cooperativo in termini di sviluppo, reputazione, rappresentatività e internazionalizzazione –ha dichiarato Giovanna Barni da presidente neoeletta –. Un ringraziamento particolare a Roberto Calari, senza la cui passione e dedizione oggi non saremmo qui».
«Il lavoro fatto in questi due anni ha confermato l’importanza di riunire in un’unica associazione le cooperative delle industrie culturali e creative e del turismo, settore multidisciplinare per eccellenza – ha affermato Calari nella sua relazione introduttiva –. La nostra scommessa è di far crescere la produzione e la fruizione culturale nel Paese, creando lavoro e opportunità di sviluppo per una crescita sostenibile e inclusiva dei territori».