Si è tenuta ieri, presso la sede sociale, l’assemblea dei soci di Cooperfidi Italia, chiamata ad approvare il bilancio relativo all’esercizio 2016 e a rinnovare gli organi sociali.
I Soci hanno approvato il bilancio dell’esercizio 2016 che si chiude con una perdita di esercizio di 176mila euro, inferiore a quella di 193mila euro registrata nell’anno precedente.
«Una perdita prevista già in sede di formulazione del piano 2016-2018 sottoposto all’esame della Banca d’Italia con la presentazione della domanda di iscrizione all’Albo unico degli Intermediari finanziari vigilati che prevede il raggiungimento del pareggio di bilancio nell’esercizio 2018» commenta il presidente Mauro Frangi.
Una perdita, soprattutto, che non può ridurre il significato degli importanti risultati conseguiti nell’esercizio 2016 da Cooperfidi Italia, testimoniati nel bilancio oggetto di approvazione da parte dei soci:
- l’aumento delle garanzie rilasciate sia in numero di operazioni (+ 31%) che, soprattutto, nel valore delle garanzie rilasciate (+ 50%) dai 28 milioni di euro del 2015 ai 43 milioni del 2016;
- una crescita che ha riguardato tutte e quattro le aree territoriali su cui è articolata l’organizzazione dell’attività;
- un livello di copertura dei rischi per il credito deteriorato che si attesta al 61%
- un rilevante livello di capitalizzazione, con un Total Capital Ratio che si attesta al significativo livello del 25,38%;
- l’aumento del numero dei soci (+ 66%) anche grazie alle operazioni straordinarie effettuate nel corso del 2016;
- l’incremento (+ 435%) dei Fondi Rischi di Terzi disponibili a presidio dei Rischi su Crediti e delle attività finanziarie detenute in portafoglio (+ 95%)
«Il bilancio fotografa la realtà di Cooperfidi Italia – spiega il presidente Mauro Frangi – siamo un Confidi “di nicchia”, interamente votato all’accompagnamento delle imprese cooperative e dell’economia sociale che non insegue la crescita dei volumi, ma punta sulla conoscenza profonda del sistema di imprese a cui rivolge la sua attività: le imprese cooperative e le loro filiere, l’economia sociale e il Terzo Settore, le imprese agricole e della pesca. Un Confidi molto patrimonializzato che dispone, quindi, delle risorse necessarie per continuare e sviluppare ulteriormente la sua attività a beneficio delle imprese, soprattutto se si considera che oltre alla rilevante dotazione patrimoniale può contare su presidi dei rischi specifici sui crediti consistenti e superiori a quelli medi del sistema dei Confidi».
I risultati raggiunti sono ancora più positivi se si considera il rilevante processo di disintermediazione che ha conosciuto negli ultimi anni il mercato della garanzia mutualistica, fortemente penalizzato nei volumi di attività dalla concorrenza della “garanzia pubblica” diretta del credito bancario rilasciata dal Fondo Centrale di Garanzia, da un lato, e dalla perdita di reputazione del sistema dei Confidi conseguente al default di molti operatori primari, a cominciare da Eurofidi, dall’altro.
«In un contesto difficile che ha portato qualcuno a teorizzare la necessità di un definitivo superamento del sistema dei Confidi – conclude Mauro Frangi – l’Alleanza delle Cooperative Italiane e le sue imprese possono, al contrario, contare su un intermediario solido ed efficiente. La cui piena conformità alle normative di vigilanza è stata certificata sia dall’ispezione ordinaria di Banca d’Italia che dall’iscrizione all’Albo Unico degli Intermediari Finanziari Vigilati. Un Confidi che offre alle Banche convenzionate non solo una “vera garanzia” ma, soprattutto, un insieme di conoscenze e di competenze sulle imprese che accompagna capaci di qualificare effettivamente il rapporto banca-impresa, fondandolo su basi solide e stabili. Proprio a partire da queste consapevolezze nel 2017 Cooperfidi Italia sarà sicuramente in grado – e i dati del primo quadrimestre lo certificano – di ampliare ulteriormente i propri volumi di attività, soprattutto nei comparti dell’economia sociale e delle imprese del Terzo Settore, delle imprese agricole, cooperative e non, anche grazie alla positiva collaborazione istaurata con la CIA, delle imprese della Pesca. Non casualmente sono questi gli ambiti in cui abbiamo realizzato le 3 operazioni straordinarie del 2016 che hanno portato, con forme diverse, all’integrazione in Cooperfidi delle attività di “Solidarfidi”, “Agriconfidi” e “Fidipesca”, contribuendo a dare ulteriore slancio all’attività in tali settori. Ma la crescita dipenderà soprattutto dalla capacità di estendere e qualificare ulteriormente la partnership strategica con le Banche, a cominciare dalle tre (Banca Etica, Banca Prossima, Credito Cooperativo) con cui oggi realizziamo il maggior numero di operazioni».
Oltre al sostegno nell’accesso al credito bancario, Cooperfidi Italia ha sviluppato in modo significativo il rilascio di fidejussioni dirette a garanzia dei contratti stipulati dalle imprese associate con gli Enti Pubblici, altro settore in sicura crescita nel futuro.
L’Assemblea dei Soci ha inoltre provveduto all’elezione dei nuovi organi sociali, confermando Mauro Frangi alla presidenza, designando Fausto Fontanesi quale vicepresidente e Francesco Abbà, Stefano Baratti, Maria Grazia Gargiulo, Franco Mognato, Massimo Mota, Giuseppe Tubertini e Riccardo Vannini, quali amministratori. A comporre il Collegio sindacale sono stati designati l’avv. Livia Salvini, quale Presidente, e i dottori Gianpaolo Galletti e Gianfranco De Angelis.
I nuovi organi sociali, che guideranno la cooperativa nel triennio 2017-2019, saranno chiamati a garantire il suo adeguamento anche a fronte delle importanti novità normative attese per il corrente anno quali l’emanazione dei decreti delegati conseguenti alla legge di riforma del sistema dei Confidi e la definitiva approvazione della Riforma del Fondo centrale di Garanzia.
Fonte: Cooperfiiditalia.it