Nasce in Veneto un’altra nuova impresa cooperativa industriale da un percorso di workers buyout, la quinta nella nostra regione accompagnata da Legacoop Veneto: è la Berti Società Cooperativa Lavoratori, frutto della scelta coraggiosa di 22 lavoratori della storica azienda veneziana Berti Srl, attiva nel settore del vetro camera e dei serramenti in vetro, che hanno deciso di prendere il destino dell’azienda nelle proprie mani nel tentativo di salvare il lavoro e, nel contempo, di non disperdere il patrimonio di professionalità e accreditamento sul mercato conquistato negli anni da una produzione di qualità.
La nuova società cooperativa, che avrà provvisoriamente sede legale a presso gli uffici di Legacoop Veneto a Marghera, si è costituita ufficialmente oggi, mercoledì 11 novembre, presso lo studio del notaio Sandi di Mestre, con l’obiettivo di avanzare richiesta formale di rilevamento dell’azienda al Tribunale di Venezia, presso il quale si auspica quanto prima il deposito di istanza di fallimento in proprio da parte della proprietà.
Berti Srl, che occupava 48 lavoratori, era in crisi da tempo: l’azienda era stata chiusa il 20 luglio 2015 e i lavoratori, che non percepivano lo stipendio dal 1 maggio, erano in cassa integrazione dall’11 agosto. Di fronte a una dichiarata e definitiva volontà da parte della proprietà di non proseguire l’attività, i lavoratori hanno deciso di non arrendersi, ma anzi di ripartire insieme, su nuove basi e con nuove responsabilità.
«Di fronte a questa situazione – spiega Davide Stoppa della Segreteria provinciale Filctem-Cgil – era evidente come non rimanessero più spazi per una trattativa sindacale in grado di condurre a sbocchi diversi da quelli offerti dal ricorso agli ammortizzatori sociali. Così, su richiesta esplicita dei lavoratori, un paio di mesi fa abbiamo iniziato un confronto con Legacoop Veneto, finalizzato a garantire uno sbocco occupazionale nell’ottica di una ripresa di un’attività imprenditoriale che, a nostro avviso, ha tutti i requisiti per avere successo: in termini di competitività sul mercato come anche di professionalità dei lavoratori. Dopo aver cercato di percorrere tutte le strade possibili, il sindacato alla fine ha messo in campo anche quella dell’autoimprenditorialità, chiedendo a Legacoop Veneto di valutare la fattibilità imprenditoriale dell’operazione». «Questi lavoratori – conclude Stoppa – posseggono un livello di professionalità che meritava e merita di non andare assolutamente disperso. Ecco perché, assecondando la loro iniziativa, abbiamo favorito la strada della cooperativa».
Il presidente della cooperativa è Attilio Pasqualetto: «Il primo passo è stato compiuto. Siamo consapevoli delle difficoltà e degli impegni che ci attendono – sottolinea – ma le ragioni della nostra scelta stanno nella conoscenza del mercato e del lavoro e negli stimoli che ci sono arrivati da molti clienti e fornitori storici di Berti Srl che conoscono la nostra professionalità. Ora è assolutamente necessario e recuperare il tempo perduto rientrando quanto prima nello stabilimento per poter avviare tutte le azioni preliminari che ci permettano di attivare la produzione nei tempi più rapidi possibili. L’obiettivo che ci siamo dati è quello di cominciare la produzione entro gennaio 2016».
«È l’ennesima dimostrazione della capacità della cooperazione di fornire risposte alla crisi in chiave imprenditoriale – sottolinea soddisfatto il presidente di Legacoop Veneto Adriano Rizzi –: i lavoratori chiederanno l’anticipo della loro indennità di mobilità, con la quale capitalizzeranno la società con circa 350mila euro. Domanderemo l’intervento, quali soci finanziatori, di Coopfond SpA (il fondo mutualistico di Legacoop), di CFI (investitore istituzionale delle Centrali cooperative e del Ministero dello Sviluppo Economico) e della finanziaria regionale Veneto Sviluppo: soggetti che, fin dall’inizio, abbiamo informato del lavoro che si stava svolgendo». «Con questa – prosegue –, sono ad oggi cinque le operazioni di workers buyout industriali accompagnate da Legacoop Veneto nella nostra regione: nelle prime quattro operazioni si sono investiti oltre 2,4 milioni di euro, che hanno permesso a cooperative operanti in settori economici diversi (ma tutti capital intensive) di partire e di superare, oramai, la fase di start-up. Nuova imprenditorialità e occupazione: questa è la sfida alla quale Legacoop Veneto non intende rinunciare, in un ambito, quello industriale, dato da molti per “maturo” e da abbandonare».
Ora la Cooperativa Berti è chiamata ad azioni importanti: mettere a punto gli aspetti finali del piano industriale che prevede, a regime, 4 milioni di fatturato e l’impiego di circa 25 addetti; definire gli accordi di acquisizione dell’azienda con la curatela della procedura fallimentare e i contratti di affitto con Berti Group Srl, la società proprietaria degli immobili dove, per tutta la prima fase, si svilupperà l’attività industriale; concretizzare il piano economico e finanziario a cui si sta lavorando da mesi; riallacciare i fili con la clientela e con tutti gli stakeholders (istituti di credito, clienti, fornitori,…). Serve, innanzitutto, una celere dichiarazione di fallimento della Berti Srl per permettere di intraprendere tutti i passi successivi.
Legacoop e Filctem-Cgil sottolineano l’attenzione dimostrata alla vicenda da parte dell’assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan e dell’assessore alle Attività produttive del Comune di Venezia Simone Venturini, così come l’impegno della Sezione Lavoro della Città Metropolitana di Venezia, ai quali si chiede di continuare a sostenere l’attività imprenditoriale dei lavoratori riuniti in cooperativa.