Implementare una cultura condivisa della salute e della sicurezza nel lavoro e puntare su una maggiore formazione, in un’ottica di migliore prevenzione dei rischi: sono le due leve su cui insistere, anche per supportare e far crescere la pesca nelle acque interne e dell’acquacoltura, settore fondamentale in Veneto.
È quanto emerge dal progetto “Sicurezza a bordo e fattore umano”,promosso da Legacoop Veneto e Inail Veneto, in partnership con Isfid Prisma (ente di consulenza e formazione dell’associazione veneta), i cui risultati sono stati presentati in conferenza stampa oggi nella sede di Legacoop a Marghera. Tra le azioni previste dal progetto, un’indagine preliminare: è il primo monitoraggio sul tema relativamente al settore della pesca tradizionale, punto di partenza per definire criticità e bisogni ma anche per individuare le aree di intervento possibili all’interno della progettualità e non solo (in allegato comunicato stampa completo con la sintesi dei dati).
Nello specifico, si tratta di un ambito della pesca da proteggere e sostenere (non da ultimo per le gravi emergenze, una su tutte il granchio blu), che vede peraltro un’attenzione sempre maggiore delle politiche europee, in primis per la sostenibilità delle sue pratiche e per il potenziale economico e occupazionale in crescita. D’altro canto, è un comparto costituito per la maggior parte da cooperative di liberi professionisti, che rispettano le leggi esistenti in materia di salute e sicurezza ma, allo stesso tempo, affrontano quotidianamente molteplici rischi, per alcuni dei quali le norme esistenti e la cultura della prevenzione da loro posseduta risultano essere insufficienti.
«Per incentivare la prevenzione chiediamo il supporto delle istituzioni, invitandole a valutare anche l’ipotesi di introdurre un meccanismo di premialità nei bandi di finanziamento rivolti al settore della pesca tradizionale, a favore di coloro che adottino procedure e comportamenti volti a migliorare le condizioni di sicurezza a bordo». Così Antonio Gottardo, responsabile del settore Agroalimentare e Pesca di Legacoop Veneto, che ha spiegato: «Pure in questo modo si contribuirebbe alla costruzione di una cultura condivisa, e il comparto sarebbe senz’altro maggiormente competitivo e attrattivo per i giovani».
«Inail Veneto ha accolto favorevolmente la proposta di realizzare un percorso di sensibilizzazione in un settore esposto a numerosi rischi, mettendo al centro il lavoratore esposto e mirando a rafforzarne la consapevolezza – ha dichiarato Alice Bossan, dirigente dell’Ufficio Attività istituzionali di Inail Veneto, evidenziando il valore del progetto –. Informazione e formazione, lungo tutto il percorso di vita lavorativa, devono entrare nel patrimonio culturale di questa lunga tradizione veneta, consentendole di progredire su basi di maggiore sicurezza per tutti i soggetti coinvolti».
«La consapevolezza dei rischi e la formazione continua – ha spiegato Daniela Novelli, direttrice di Isfid Prisma – sono fondamentali per garantire la sicurezza degli imprenditori ittici e del personale a bordo. Attraverso questa e future iniziative, ci impegniamo a promuovere una cultura della sicurezza che protegga i lavoratori e valorizzi il settore, chiamato anche su questo fronte a guardare sempre più all’impresa come modello organizzativo e di gestione».
Per dare un supporto concreto a imprese e pescatori, in collaborazione con Inail Veneto, Isfid Prisma ha predisposto alcune schede informative che rispondono alla ridotta consapevolezza rilevata: una sorta di “decalogo” che tra le altre cose indica i dispositivi di sicurezza consigliati a bordo e offre una panoramica sui rischi legati alla movimentazione manuali dei carichi, con gli accorgimenti da adottare per evitarli.