Promuovere il Workers Buyout (WBO) come strumento di intervento in situazioni di crisi aziendali, ma anche per risolvere casi di mancato o difficile passaggio generazionale, criticità molto presente per le piccole e medie imprese nel Bellunese come nel resto del Veneto.
È l’intento del protocollo d’intesa sottoscritto stamattinada Legacoop Veneto e Appia CNA Belluno al termine del convegno “Passaggio generazionale, impresa e territorio”, svoltosi a Castion (Belluno).
Un accordo che prevede che i due firmatari condividano il monitoraggio di potenziali percorsi di WBO da avviare sul territorio e la valutazione della loro fattibilità, a partire da un’analisi dei prerequisiti necessari.
Un modello che grazie all’accompagnamento e al supporto di Legacoop Veneto ha portato in Veneto alla nascita già di dieci esperienze cooperative.
Dopo l’intervento del sociologo Diego Cason che ha presentato un’analisi sull’evoluzione del sistema delle piccole medie imprese nel territorio bellunese evidenziando le criticità, è intervenuto Michele Pellegrini di Legacoop Veneto che ha illustrato lo strumento e i casi esistenti in Veneto.
«Come Legacoop Veneto mettiamo a disposizione e a patrimonio della partnership tutta la nostra esperienza e le specifiche competenze fino ad oggi sviluppate in materia di WBO – sottolinea il presidente di Legacoop Veneto Devis Rizzo –. Siamo convinti che questo strumento, di cui abbiamo toccato con mano i risultati concreti, in termini di tenuta e di effettiva sostenibilità dei progetti, possa giocare un ruolo chiave nel territorio bellunese perché consente di salvaguardare pezzi significativi di economia e di imprenditorialità, di know-how e occupazione. Questo accordo dà concretezza al nostro impegno a diffondere nel Bellunese il modello cooperativo, anche alla luce delle belle esperienze oggi attive, come quelle delle cooperative di comunità».
«L’iniziativa di promuovere la costituzione di nuove società cooperative rappresenta un’opportunità concreta per affrontare le sfide che le nostre imprese devono sostenere, come le crisi aziendali e la mancanza di ricambio generazionale. La collaborazione tra le nostre associazioni – che mette insieme elementi chiave quali rappresentanza, specializzazione nei servizi, capillarità di presenza sul territorio, opportunità di accedere a risorse finanziarie importanti – ci permetterà di analizzare attentamente la fattibilità di questa soluzione e di supportare le imprese interessate nel processo di transizione verso una nuova forma di gestione», spiega il presidente Appia CNA Belluno Massimo Sposato.
In allegato il comunicato stampa.