L’Italia presenta delle peculiarità e delle specificità rispetto ad altri Stati UE, in particolare perché ha raggiunto livelli di eccellenza soprattutto in termini di riciclo. Affinché il nostro Paese non sia penalizzato da un sistema che mira a colmare ritardi di altri, è necessaria una forte interlocuzione tra il Governo italiano e la Commissione UE in merito alle criticità della proposta di Regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio. Questa la posizione di Alleanza delle cooperative illustrata ieri, 28 marzo, in audizione in commissione Politiche UE della Camera, che sta esaminando la proposta di Regolamento in fase ascendente ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà.
Le commissioni riunite Ambiente e Attività produttive di Montecitorio hanno iniziato oggi, mercoledì 29, alle 14.15 la discussione per l’espressione del parere alla Commissione UE, da approvare entro il 20 aprile prossimo. Al Senato, l’esame nella Politiche UE per i profili di sussidiarietà inizia domani alle 10, mentre quello in commissione Ambiente per il parere consultivo non è ancora calendarizzato.
Questa proposta di Regolamento, ha sottolineato Alleanza, impatta il mondo delle cooperative sotto diversi profili, quindi lo Stato italiano si deve posizionare in maniera forte, in particolare evidenziando l’impatto su alcuni settori centrali, quali per esempio l’agroalimentare, la ristorazione e il settore vitivinicolo.
Una delle premesse che fa la Commissione è che bisogna eliminare gli imballaggi inutili. Il problema, spiega l’associazione, è che vengono classificati come inutili alcuni tipi di imballaggi che hanno una funzione centrale in termini di sicurezza alimentare e conservazione della qualità, dell’integrità e della durabilità dei prodotti.
Secondo Alleanza, ci sono poi una serie di temi specifici su cui è fondamentale intervenire all’interno del Regolamento, tra cui la necessità di fare una differenziazione tra le tipologie di imballaggi: ad esempio, quelli destinati al settore alimentare devono avere caratteristiche diverse da quelli per il trasporto. Inoltre, l’esame della proposta costituisce l’occasione per alcuni chiarimenti interpretativi sulla direttiva riguardo la riduzione delle plastiche monouso che rendano le indicazioni per lo smaltimento meno confuse .
L’associazione ha richiamato l’attenzione anche su alcuni aspetti tecnici e giuridici del provvedimento, che rischierebbero di compromettere la possibilità per gli Stati membri di valorizzare le filiere interne e di tutelare le aziende.
Per tutti i dettagli in merito alle criticità evidenziate da Alleanza delle Cooperative, rimandiamo al comunicato stampa.