È previsto per martedì 28 gennaio lo stato di agitazione dei vongolari delle cooperative appartenenti al CoGeVo: si raduneranno a Venezia a bordo delle loro imbarcazioni per una manifestazione pacifica e di sensibilizzazione sui temi. Chiedono a gran voce di ottenere dalla Regione Veneto risposte certe in merito ai fondi per il rimborso dei danni subiti dal maltempo e alla compatibilità ambientale del prossimo lavoro di ripascimento di vongole degli arenili.
Il settore, entrato in crisi a fine 2018 a causa della tempesta Vaia che ha provocato una devastante moria di vongole, ha ricevuto un ulteriore duro colpo con le recenti violente mareggiate di novembre che hanno annientato interi banchi di vongole in mare e hanno azzerato la semina di cappelunghe. Inoltre, essendosi compromesse intere aree marittime, si è pure ridotto drasticamente lo spazio a disposizione delle imprese di pesca professionale. A conseguenza di tutto ciò inevitabilmente hanno registrato un calo i redditi delle imprese associate.
A destare ulteriore preoccupazione per i pescatori – si legge in una lettera (in allegato) alla Regione a firma di Legacoop Alimentare Pesca, Fedagri Pesca, Agrital, i Cogevo di Venezia e Chioggia e Impresapesca – sono anche le recenti comunicazioni ricevute dagli uffici regionali competenti in merito alle attività di ripascimento delle spiagge (interventi infrastrutturali e di edilizia civile su aree di pesca della bevarassa, della cappalunga e del fasolaro). «Abbiamo sempre sostenuto che il turismo è una delle risorse fondamentali della nostra Regione e che deve essere tutelato e valorizzato, ma non a scapito di un altro settore economico – si legge sempre nella lettera – che produce valore aggiunto, pil e occupazione, come la pesca professionale». «Se le opere previste per la giusta sistemazione delle spiagge venete non tengono conto dell’impatto sulla risorsa e non prevedono una sostenibilità ambientale e produttiva, causeranno la chiusura di centinaia di imprese e il licenziamento degli addetti».