«Già da lungo tempo, assieme a tanti cooperatori e ai presidenti di cooperative della provincia di Verona, stiamo mettendo in guardia dall’attività di alcune false cooperative presenti nel Veronese – dichiara il Comitato territoriale di Legacoop Verona, a commento dei fatti di cronaca di questi giorni –. E stiamo denunciando con forza come tutto ciò generi una situazione notevolmente pesante sul territorio anche per l’intero sistema della cooperazione».
«Si tratta di imprese che lavorano sottocosto facendo concorrenza sleale e creando dumping sociale notevole. A tal punto che le cooperative, le vere e sane cooperative, rischiano invece di chiudere a causa delle infiltrazioni di imprese spurie che sul territorio, ad esempio, si aggiudicano appalti di servizi col massimo ribasso». «L’abbiamo denunciato più volte all’Osservatorio provinciale delle cooperative (istituito presso la Direzione territoriale del lavoro e composto anche da Inail, Inps, parti sociali e le centrali cooperative), ma ora l’evidenza dei fatti è diventata eclatante e finalmente è stata portata alla luce».
«La falsa cooperazione – ossia quella che usa strumentalmente la forma giuridica della cooperativa perseguendo finalità esterne a quelle mutualistiche – si interseca poi con l’illegalità, che va a braccetto, molto spesso, con la malavita organizzata. Il pagamento “cash”, in contanti, del lavoro nero inevitabilmente porta poi al sospetto che si stia pure riciclando denaro, e all’ipotesi di infiltrazioni mafiose». «Il sistema malavitoso sta spegnendo la vera cooperazione – conclude il Comitato – e sta diventando una vera piaga sociale territoriale che percepiamo già da alcuni anni».
Era partita proprio da Verona per Legacoop Veneto, nel giugno 2015, la campagna nazionale di raccolta firme “Stop alle False cooperative”, a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare avanzata dall’Alleanza delle Cooperative Italiane con l’obiettivo di mettere fuori gioco le false cooperative. Legacoop Veneto aveva superato la soglia delle duemila firme, confermando il suo continuo e forte impegno sul fronte del contrasto alle cooperative spurie, in termini di cultura e sensibilizzazione ma anche con un’intensa attività di ispezione. Nel febbraio 2016 la proposta è divenuta disegno di legge, il cui iter procede al Senato.