Approvata dal Consiglio Regionale del Veneto, nella seduta del 5 agosto, la proposta di legge n. 280 dedicata alle cooperative di comunità. Relatore in Aula il consigliere Renzo Masolo (Alleanza Verdi e Sinistra), con correlatrice la consigliera Silvia Cestaro (Lega-LV).
Il Veneto diventa così la quindicesima Regione italiana a dotarsi di una legge specifica su queste realtà, riconoscendo formalmente un modello d’impresa cooperativo che già opera sul territorio e che ora potrà contare su un quadro normativo che le riconosca e le tuteli.
La nuova legge rappresenta un passo fondamentale per valorizzare e sostenere quelle esperienze cooperative nate con l’obiettivo di produrre benefici per la comunità di riferimento. Si tratta di imprese fondate da cittadini che decidono di attivarsi per rispondere ai bisogni del proprio territorio – siano essi economici, sociali, ambientali o culturali – contribuendo in modo concreto alla coesione e allo sviluppo locale.
Le cooperative di comunità si distinguono per la loro capacità di generare servizi essenziali, spesso in contesti marginali: aree interne, territori a rischio spopolamento, periferie urbane e zone con difficoltà di accesso ai servizi essenziali, dove le logiche di mercato tradizionali faticano a essere sostenibili. In questi casi, la mutualità si dimostra un modello efficace e moltiplicatore, capace di garantire servizi fondamentali.
Legacoop Veneto ha sostenuto fin dall’inizio la necessità di una legge regionale sulle cooperative di comunità, contribuendo attivamente alla sua definizione. A riguardo, il Presidente regionale Devis Rizzo sottolinea: “Negli ultimi anni, l’associazione ha investito in numerose iniziative volte a delineare con chiarezza i tratti distintivi delle cooperative di comunità. Abbiamo messo a disposizione competenze e dati raccolti, promosso focus territoriali e momenti di confronto con le cooperative già attive e con gli stakeholder locali, partecipando in modo proattivo alla stesura della normativa. L’approvazione della legge all’unanimità da parte del Consiglio regionale, e i contenuti presenti all’interno del dettato normativo, dimostrano che il lavoro svolto è stato apprezzato e compreso”.
Pur in assenza di una normativa specifica, alcune cooperative di comunità sono già attive sul territorio regionale e hanno rappresentato un’importante fonte di ispirazione per la nuova legge. In merito, il segretario territoriale di Legacoop Veneto, Michele Pellegrini, evidenzia: “Nel Bellunese, in particolare, il tema delle cooperative di comunità è molto sentito e attuale. Alcune realtà, come quella di Zoppè di Cadore, da cui la legge stessa prende spunto, operano da anni con successo, garantendo servizi essenziali e socialità. Sono numerose, inoltre, le comunità che si sono rivolte a noi per ricevere supporto nella costituzione di nuove cooperative, a dimostrazione dell’attualità del tema normato”, prosegue: “Questa legge rappresenta un importante punto di partenza: era fondamentale dotare il fenomeno delle imprese di comunità di un quadro giuridico chiaro, istituire un albo regionale e prevedere forme di sostegno dedicate”.
L’approvazione all’unanimità rappresenta un importante riconoscimento istituzionale della funzione di interesse generale svolta da queste imprese cooperative, che, pur operando con forma giuridica privata, si fanno carico di bisogni collettivi, spesso supplendo all’assenza di servizi pubblici o di mercato.