Prosegue il percorso di Legacoop Veneto verso l’undicesimo Congresso regionale: si è riunito oggi in assemblea il Settore Produzione e Servizi presso la sede della storica Cooperativa Lavoratori Metalmeccanici, a Terrossa di Roncà (Verona). Un settore, costituitosi nella nostra regione lo scorso 19 giugno, che conta oltre 8mila soci e 10mila addetti e un valore della produzione di quasi 779milioni di euro.
Ad aprire i lavori, la relazione introduttiva del responsabile regionale di Produzione e Servizi, Nicola Comunello, che ha fatto il punto sulla situazione economica generale, con una particolare attenzione al rinnovo dei Contratti Collettivi di Lavoro più utilizzati dalle imprese cooperative del settore e ha indicato alcune linee di lavoro per il futuro. Ha fatto seguito poi una tavola rotonda, coordinata da Mirko Pizzolato, funzionario del Settore Produzione e Servizi di Legacoop Veneto, che ha visto confrontarsi sui temi dell’ innovazione organizzativa e del Piano Industria 4.0, Mattia Losego, dell’Unità di Crisi aziendali, settoriali e territoriali di Veneto Lavoro, Marco Calabrò, direttore della Divisione Analisi del sistema produttivo – Riconversione e riqualificazione dei territori in crisi del Ministero dello Sviluppo economico (che già in apertura aveva illustrato le novità sul piano Industria 4.0) e il presidente di Legacoop Veneto, Adriano Rizzi.
Tra gli argomenti toccati, che maggiormente hanno interessato le numerose cooperative presenti, innanzitutto la questione della capitalizzazione e della dimensione delle imprese, con un’attenzione particolare agli sviluppi di mercato preannunciati per il 2019. E ancora il tema della logistica, per cui Legacoop Veneto ha chiesto di riattivare il Tavolo regionale per la definizione di un protocollo relativo alla logistica di magazzino, con l’obiettivo di istituire uno spazio di confronto operativo tra le parti sociali, in particolare in rappresentanza della committenza, per affrontare le sfide di un mercato sempre più difficile.
A concludere, il presidente Rizzi, che ha ribadito la volontà di procedere sul sentiero dell’innovazione e del ricambio della classe dirigente delle cooperative, spingendosi verso una matrice manageriale che fino ad oggi è solo accennata.