Un salto di qualità. Un modo per sperimentare insieme nuove strade capaci di aiutare Legacoop a far vivere, nelle prassi associative, i valori che costituiscono il cardine della cooperazione, da sempre. A partire proprio dalla partecipazione. È questo il senso delle novità che saranno presentate e degli strumenti che saranno forniti nel corso della prossima Direzione nazionale, martedì 29 ottobre, così come le racconta il presidente Mauro Lusetti.
La prossima seduta della Direzione non sarà dunque una seduta come le altre, presidente.
No, vogliamo ripartire con slancio, aiutando l’associazione a compiere un deciso salto di qualità, a transitare dalle parole ai fatti, dal richiamo ai valori di sempre alla loro pratica quotidiana, concreta ed efficace. A partire dalla partecipazione che è, insieme, un nostro tratto distintivo e un valore che riveste in questa fase storica un ruolo particolarmente forte per l’economia 4.0.
Che cosa metterà in campo la Direzione per favorire questo passaggio?
Due strumenti e un’innovazione strutturale nelle proprie modalità di lavoro. Il primo strumento, che presenteremo martedì 29 ottobre, è un’analisi congiunturale che la nostra Area Studi ha elaborato insieme al centro studi Prometeia. Obiettivo: tracciare in modo dettagliato lo stato di salute dei diversi comparti e analizzare il posizionamento delle cooperative al loro interno, per coglierne punti di forza e di debolezza e, soprattutto, traiettorie di sviluppo. È una collaborazione che avviamo e a cui daremo continuità, per dare alle nostre imprese dati aggiornati e approfonditi su cui basare le proprie strategie.
Il secondo strumento in che cosa consiste?
È un’analisi di customer che in questi mesi SWG ha realizzato coinvolgendo più di 400 cooperative. Una fotografia con cui andiamo a fotografare nel dettaglio il giudizio degli associati sui servizi che Legacoop mette a loro disposizione. Diciamo di voler essere un’associazione eccellente, in grado di supportare i percorsi di crescita delle imprese? Bene, guardarsi allo specchio è il primo passo. Vogliamo capire cosa funziona, cosa è utile e che cosa no e perché. Il miglioramento può partire solo così.
Due bei passi avanti. E poi diceva c’è un’innovazione strutturale.
Sì, martedì 29 oltre a questi due studi lanceremo un cambiamento radicale nel modo di funzionare della Direzione nazionale. Certi organismi, certi appuntamenti rischiano di divenire simili a liturgie, fondamentali ma un po’ stanche. Vogliamo farli diventare strumenti per sostenere l’innovazione? Allora dobbiamo cambiare loro i connotati. La Direzione si dividerà in 5 gruppi di lavoro, uno per ognuno dei pilastri di Cambiare l’Italia cooperando: innovazione, lavoro, legalità, sostenibilità, welfare.
E cosa faranno questi cinque gruppi?
Dovranno elaborare progetti coerenti con i valori cooperativi e capaci di garantire un impatto positivo, per avvicinare il raggiungimento degli SDGs dell’Agenda 2030. Questi progetti potranno riguardare la vita dell’associazione così come le imprese. Ad ogni gruppo parteciperanno anche i rappresentanti degli uffici dell’associazione, per far sì che questa progettualità sia coerente con il documento di mandato e attraverso il lavoro quotidiano dell’associazione.
Con che tempi si realizzerà tutto ciò?
Rapidi: essere veloci è, in questi casi, l’unico modo per essere concreti. Non possiamo più lasciare che le buone idee e i progetti invecchino nei cassetti. Il 29 presenteremo nel dettaglio questa novità. Entro metà novembre ognuno dei 180 membri della Direzione dovrà decidere a quale gruppo partecipare: avremo una form online per esprimere una prima e una seconda scelta. Entro la fine dell’anno dovrà avvenire la prima riunione di ogni gruppo. All’inizio della prossima primavera avremo la prima plenaria per raccogliere i primi risultati del lavoro.
Nuovi strumenti, il superamento di formule organizzative, concretezza nel far vivere i valori: assomiglia davvero a un cambio di passo.
È necessario. Qualche tempo fa si parlava molto di superamento dei corpi intermedi. Noi siamo stati tra quelli che hanno sostenuto che costituiscono invece una ricchezza. Ma perché sia davvero così dobbiamo avere, noi per primi, il coraggio di cambiare. Limitarsi a difendere lo status quo sarebbe l’errore opposto di quello commesso da chi vuole buttare via tutto. Noi accettiamo la sfida del cambiamento. Per l’associazione così come per le imprese. Questo è solo uno dei tanti passi che vogliamo compiere in questa direzione. Ma tutto questo ha anche un valore in più, per noi.
Quale?
Mettendo mano alla nostra associazione, sappiamo di dare anche un contributo non solo alla nascita dell’Alleanza, ma anche al fatto che questa possa avvenire portando un reale valore aggiunto a tutte le cooperative aderenti. Cambiamo noi per cambiare tutti, per essere da stimolo alla nascita di una nuova associazione unitaria ed efficace nel porsi come supporto per le imprese aderenti.
Fonte: Legacoop Nazionale