Erano una trentina i giovani presenti il 18 ottobre scorso al tavolo di confronto sul tema del ricambio generazionale, vitale per la rigenerazione delle cooperative e per la loro capacità di interpretare i cambiamenti in atto e quindi di innovarsi, promosso e organizzato da Generazioni Veneto, il coordinamento dei cooperatori under 40 di Legacoop Veneto.
Una platea di giovani – eterogenea sia per ruoli, esperienza, mansioni che per formazione -, chiamata a confrontarsi e a contribuire, con proposte attive, sul tema del ricambio generazionale, in linea con il percorso intrapreso da tempo da Legacoop Veneto sia per le cooperative che per l’organizzazione stessa.
«La democrazia intergenerazionale è uno dei valori cooperativi ed è centrale per le cooperative perché ne garantisce la longevità» – sottolinea Laura Giacomini, coordinatrice di Generazioni Veneto, che prosegue: «Abbiamo ragionato assieme, in un confronto reciproco, con l’obiettivo di valorizzare noi giovani e il nostro ruolo di innovazione nel mondo cooperativo. Analizzate le difficoltà correlate al ricambio, e formulate alcune proposte e azioni da mettere in campo, Generazioni è risultato uno strumento centrale per raggiungere questi obiettivi».
Nel dettaglio: l’incontro si è aperto con la presentazione del coordinamento i cui valori sono sintetizzabili con parole chiave “responsabilità, formazione, intergenerazionalità, innovazione e futuro”, e ha visto poi l’intervento di Adriano Rizzi, presidente di Legacoop Veneto.
Successivamente, sono stati individuati i nuclei tematici che rappresentano i principali ostacoli al ricambio e, divisi in gruppi, i giovani cooperatori hanno affrontato ognuno dei nodi, tra cui: la dimensione della cooperativa, l’assenza di percorsi dedicati, la storicità e la consuetudine della classe dirigente e la casualità nella scelta di lavoro in cooperativa.
Con il ritorno in plenaria, e la presentazione del lavoro dei singoli gruppi, i giovani hanno individuato il percorso dell’accompagnamento come modalità di ricambio auspicabile per non creare fratture e garantire continuità e stabilità.
Tra le azioni che fanno parte del percorso di accompagnamento proposto: promuovere momenti e incontri dedicati, portare in assemblea il tema e discuterne, inserire negli statuti limiti di mandato e percorsi di formazione e accompagnamento.