Sono ben quattro i workers buyout (wbo) nati dal 2014 ad oggi nelle province di Venezia e Rovigo supportati da Legacoop Veneto. Alla base di queste operazioni, sette complessivamente in Veneto dal 2010, che vedono i lavoratori di un’azienda fallita o in crisi costituire una nuova impresa in forma cooperativa, la tutela dell’occupazione del territorio e la promozione di nuova imprenditorialità.
Saranno proprio queste quattro storie al centro del workshop intitolato “Wbo 2.0. L’esperienza dei Workers Buyout nelle province di Venezia e Rovigo”, promosso da Camera di Commercio Venezia e Rovigo e Legacoop Veneto in collaborazione con Isfid Prisma, in calendario giovedì 7 marzo, dalle ore 9.30 alle 11.30, a Marghera (Venezia), alla sala Navigazione della Camera di Commercio Venezia e Rovigo (Banchina Molini, 8).
Ad aprire i lavori saranno i saluti di Giuseppe Fedalto, presidente della Cciaa di Venezia e Rovigo, e di Adriano Rizzi, presidente di Legacoop Veneto. A cura di Mirko Pizzolato, direttore scientifico del progetto e responsabile Sviluppo Wbo di Legacoop Veneto, la presentazione dei risultati di un’indagine sulle quattro cooperative industriali realizzata da Legacoop Veneto e dalla società di servizi Isfid Prisma, con il contributo della Camera di Commercio di Venezia e Rovigo. L’approfondimento è pubblicato in un volumetto, distribuito anche durante lo stesso workshop, il cui scopo è condividere queste esperienze di successo con gli operatori e i soggetti che si trovino ad affrontare crisi aziendali.
Seguirà una tavola rotonda che vede gli interventi di Alberto Capuzzo, direttore di Camera Servizi, dei presidenti dei quattro wbo protagonisti – Attilio Pasqualetto della cooperativa Berti, Claudia Tosi di Centro Moda Polesano, Claudio Pasquon di Sportarredo Group e Mario Paiatto di Kuni -, e ancora di Gianluca Laurini, responsabile Area Progetti Manifatturiero e servizi di Coopfond, Paolo Ferraresi, responsabile commerciale Area Nordest di Banca Etica, e Davide Stoppa, della segreteria Filctem Cgil Venezia.