Legacoop Veneto accoglie l’invito dell’assessore Elena Donazzan a far parte del tavolo della logistica come cooperazione. «Siamo pronti a fare la nostra parte e a lavorare insieme, perché siamo consapevoli di essere un attore significativo e centrale. Siamo convinti di poter dare un contributo considerevole per la storia e la conoscenza importanti che abbiamo nella logistica, con l’obiettivo comune di supportare un settore così determinante per il territorio e fare insieme programmazione strategica per garantire lo sviluppo delle imprese e, al contempo, tutelare l’occupazione» ha fatto sapere subito il presidente Adriano Rizzi, rispondendo all’assessore all'Istruzione, alla Formazione e al Lavoro della Regione del Veneto Elena Donazzan che ieri ha annunciato la ripresa del tavolo, interrotto nel 2016.
«Il mondo della logistica è fatto di tanti soggetti – si legge nel comunicato stampa dell’assessore -, ma, nel tempo, la cooperazione e l’organizzazione in cooperative ha assunto un peso molto significativo. Molto spesso però nel settore della logistica abbiamo a che fare anche con cooperative che possiamo considerare non corrette. Il mondo della cooperazione per primo ci chiede di distinguere tra cooperative buone e cooperative non buone. Aprire al tavolo della logistica anche il mondo delle centrali cooperative ci aiuterà a governare questo aspetto».
Su questo versante, da parte dell’organizzazione anche la proposta di una campagna condivisa per contrastare l’illegalità: «Il nostro sarà senz’altro un contributo fattivo pure nel contrasto alle false cooperative, fronte sul quale da anni siamo impegnati sul territorio con azioni concrete nei cantieri e in tutte le sedi possibili e deputate – ha continuato Rizzi –. Perché l’illegalità danneggia in primis la nostra buona cooperazione, operando dumping contrattuale e spingendo fuori mercato chi lavora correttamente e con fatica, rispettando le regole e tutelando i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Sono pratiche che non devono essere accettate: né dalla cooperazione, né dai lavoratori, né dai committenti. Su questo c’è la necessità di agire insieme con una campagna mirata e condivisa di contrasto».