Prorogare gli incentivi per renderli coerenti con la tempistica reale degli interventi edilizi, e dare una boccata d’ossigeno al settore. La richiesta si leva a gran voce dall’intera filiera delle costruzioni (Ance, Agci Produzione e Lavoro, Anaepa Confartigianato, Claai edilizia, Cna costruzioni, Confapi Aniem, Confcooperative lavoro e servizi, Fiae Casartigiani, Legacoop Produzione e Servizi), che chiede di dare effettivo seguito all’annunciata volontà di riconfermare tutti i bonus per l’edilizia in scadenza a fine anno: bonus casa al 50%, ecobonus per singole unità immobiliari, bonus facciate, bonus mobili, bonus verde.
Allo stesso modo, le associazioni di categoiria confidano nella proroga del superbonus 110%, sia per gli interventi di efficientamento energetico che per quelli antisismici, compreso il sismabonus acquisti, cioè l’acquisto di fabbricati demoliti e ricostruiti dal costruttore.
Sono incentivi che hanno consentito la tenuta delle attività dell’industria delle costruzioni e di tutto il suo indotto negli anni più bui della crisi, in atto oramai da più di un decennio e che, anche in questo momento di emergenza sanitaria ed economica, possono trainare la ripresa economica del Paese, con effetti positivi per Erario, imprese e cittadini.
Tutto questo però richiede una strategia temporale più ampia, che vada oltre ai continui rinnovi annuali dei bonus e che sia coerente con la tempistica reale degli interventi edilizi: dal concept al closing dell’operazione passano spesso più di 12 mesi.
«La filiera costruzioni» commenta Denis Cagnin, responsabile di Legacoop Veneto Produzione e Servizi «ha vissuto negli ultimi dieci anni una crisi molto forte. I bonus edilizi sono una componente fondamentale per la tenuta dell’industria delle costruzioni e per la ripresa economica di tutto il paese».