Aci-Alleanza delle Cooperative Italiane del Veneto lunedì 15 marzo ha presentato nel corso del “tavolo bianco” con la filiera lattiero caseariale le sue istanze alla Regione per superare il problema del surplus di latte in commercio. Aci Veneto rappresenta il Coordinamento permanente di Confcooperative Fedagripesca, Legacoop Agroalimentare e Agci e riunisce circa 60 realtà cooperative di raccolta e trasformazione del latte, che lavorano più del 50% del latte prodotto nella regione.
L’emergenza Coronavirus ha infatti costretto alla chiusura il canale della ristorazione. Questo ha prodotto un crollo delle richieste di latticini freschi, come ad esempio le mozzarelle utilizzate dalle pizzerie. Il latte, prima destinato a queste produzioni, ora non trova collocazione e sta trascinando in basso i prezzi alla stalla. Alcuni acquirenti inoltre non sono più disponibili ad acquistalo e i produttori si trovano costretti a gettarlo.
Questo comporta un gravissimo danno a tutto il settore e per questo Aci Veneto si batte per la difesa delle produzioni chiedendo all’assessore regionale Giuseppe Pan l’impegno per destinare il latte in surplus alla polverizzazione, alla congelazione delle cagliate o alla distribuzione a persone indigenti per salvaguardare il prezzo e la redditività delle aziende agricole.
«Appoggiamo e sosteniamo anche la prospettiva di un polverizzatore in Veneto per gestire e calmierare le fasi di eccesso produttivo del latte. Oggi sono pochi gli impianti italiani in grado di polverizzare latte, siero e scotta e spesso le cooperative sono costrette a rivolgersi all’estero. Riteniamo una buona soluzione dotarci di questa tecnologia che ci consentirebbe di essere meno dipendenti da altre realtà» afferma Aci Veneto.