«L’emergenza sanitaria ha prodotto pesanti conseguenze sull’attività delle imprese: per le cooperative, ad esempio, l’impatto occupazionale nei settori della cooperazione sociale, delle attività culturali e del turismo, della ristorazione e dei servizi di pulizia è pari a tre volte quello dell’Ilva. Per questo è necessaria, da parte del governo, una risposta immediata che, per alcuni settori economici, non si concentri solo sulle zone rosse, ma sia indirizzata anche alle altre aree del Paese coinvolte dalla crisi; una risposta che, per essere efficace, ha bisogno di decisioni chiare e coordinate, da assicurare con la nomina di commissari straordinari che potrebbero coincidere, a livello regionale, con il ruolo di presidente della Giunta».
Ad affermarlo è stato Mauro Lusetti, presidente dell’Alleanza delle Cooperative, anche a nome dei copresidenti Maurizio Gardini e Giovanni Schiavone, nel corso dell’incontro di oggi al Ministero dello Sviluppo Economico.
«Questa nuova emergenza – ha sottolineato Lusetti – si verifica in un momento nel quale anche la produzione interna ha annunciato inequivocabili segnali di rallentamento paventando il rischio di recessione; per questo servono interventi che assicurino un adeguato sostegno alle imprese».
Il presidente dell’Alleanza ha quindi suggerito una serie di misure da adottare con carattere di urgenza. Tra le priorità, Lusetti ha indicato «l’attivazione della Cassa integrazione in deroga per tutti i settori colpiti dalla crisi, da rendere fruibile non solo per i lavoratori di imprese operanti nelle zone rosse, ma anche per altri territori oggetto di ordinanza regionale o per imprese della filiera colpite, anche indirettamente, dalla crisi; la cancellazione, o un ridimensionamento, dei divieti previsti per l’autotrasporto merci, data l’eccezionalità del momento e la necessità di approvvigionare gli esercizi commerciali; il differimento del pagamento dei contributi previdenziali e delle imposte dirette e indirette per tutto il perdurare della crisi; il differimento del termine ultimo per il passaggio dei lavoratori inseriti nel processo di internalizzazione dei servizi di pulizia delle scuole».
Lusetti ha infine citato alcuni dati che testimoniano le pesanti ripercussioni della crisi legata al coronavirus sulle imprese cooperative: con la chiusura di asili e scuole per l’infanzia, la cooperazione sociale vede a rischio oltre 30mila lavoratori, con un danno economico (stimabile in 10 milioni di euro al giorno) che rischia di minare la tenuta stessa di molte cooperative; nella gestione dei servizi di pulizia e ristorazione, in ambito pubblico e privato, sono oltre 5.500 i lavoratori ad oggi fermi; nel settore della cultura e turismo, alle ricadute immediate per la chiusura di mostre e musei sono da aggiungere gli effetti generati dalla cancellazione di eventi pubblici per il primo semestre 2020, con un impatto sostanziale su una platea di oltre 6.000 lavoratori ed un danno economico stimabile in 400 milioni di Euro. In ultimo, stante la forte vocazione all’export del nostro paese, si attende un impatto rilevante anche sul settore agroalimentare a causa del calo degli ordini in ottica precauzionale sanitaria.
Fonte: Alleanza delle Cooperative Italiane