Le idee prima dei soldi. Il coraggio dei soci e la voglia di non subire la crisi, prima di ogni altra cosa. La ripresa, è innegabile, passa però anche per i finanziamenti e le risorse economiche. Il tempo dell’attesa è finito.
«La ripresa che stiamo vivendo è eterogenea. Questo induce tanti alla prudenza: si aspetta il momento in cui i rischi saranno inferiori ma dobbiamo interpretare questo fenomeno per contribuire e non più solo aspettare la crescita» ha spiegato Aldo Soldi, direttore di Coopfond, il fondo mutualistico di Legacoop che il 22 marzo scorso a Roma ha organizzato l’evento “Le risorse per finanziare la ripresa”.
Come illustrato da Roberto Monducci, direttore del Dipartimento statistiche economiche dell’Istat, in Italia la crescita del Pil è passata da un rassicurante +0,4% al +0,1% dell’ultimo trimestre.
«Dobbiamo andare oltre quella cautela che pure è comprensibile – ha spiegato il sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze Pier Paolo Baretta –. E dobbiamo dirci con forza che se non competiamo sulla qualità perderemo».
Per questo, «Abbiamo bisogno di intelligenza, competenza delle persone, legalità e certezza del diritto, risorse economiche pubbliche e private. Il senso di responsabilità ci chiama tutti ad agire», ha spiegato la vicepresidente di Coopfond, Eleonora Vanni. Le cooperative hanno bisogno di strumenti che aiutino la capitalizzazione. Non solo banche.
Un sostegno potrebbe arrivare dalla finanza cooperativa. «A causa del decreto 53, da un anno, abbiamo risorse che non riusciamo a spendere perché Coopfond non può più fare prestiti ma solo partecipare al capitale sociale» ha ricordato Aldo Soldi. Ancora nessuna risposta in merito dal Ministero. Eppure, il fondo mutualistico di Legacoop è uno strumento dalle potenzialità straordinarie.
L’operatività di Coopfond, nonostante durante l’ultimo esercizio siano scese ancora le cooperative che hanno conferito al Fondo il 3% degli utili, è rimasta integra. Ha infatti finanziato 34 progetti rotativi per un valore di 18,7 milioni di euro, nonché due partecipazioni stabili a sostegno di finanziarie territoriali del sistema cooperativo per un valore di 5 milioni e 52 interventi di promozione attiva per un valore complessivo di 2 milioni. Il progetto Coopstartup, per la promozione di nuove startup cooperative, e il sostegno a 12 workers buyout, con oltre 300 posti salvati, sono le punte di diamante di questo strumento mutualistico.
Per Mauro Lusetti, presidente di Legacoop nazionale e di Coopfond, è giunta l’ora di «Pensarci fuori dalla crisi e dentro all’Alleanza». «Il sistema finanziario cooperativo va ripensato e ristrutturato – ha affermato – farlo dipende solo da noi. Nel contempo vogliamo mettere in sicurezza un istituto fondamentale per lo sviluppo della nostra attività, cioè il prestito da soci, uno dei pochi strumenti di disintermediazione bancaria che oggi funzioni nel nostro Paese».
Durante la tavola rotonda, è intervenuto anche il direttore di Banca Etica, Alessandro Messina, che ha commentato «La partecipazione dei 40mila soci e dei 200 valutatori dei progetti sparsi per il Paese è essenziale. Banca Etica è cresciuta in modo costante e negli ultimi due mesi ha aperto ben 1.300 conti correnti e una succursale in Spagna».
Oggi in Italia per 62% il sostegno alle imprese è garantito dalle banche: una quota del 50% più alta rispetto alle medie europee. «Coopfond – ha spiegato il presidente del Gruppo Unipol, Pierluigi Stefanini – può svolgere il mestiere di facilitatore per trovare sperimentazioni estendibili, con governance trasparente, che permette raccolta più flessibile. Ma mentre si deve lavorare per costruire nuovi canali, è necessario far crescere relazioni di trasparenza e fiducia reciproca. Dobbiamo lavorare su questo, sia come imprese sia come associazioni, migliorando gli strumenti, rendendoli più efficaci».
Fonte: Legacoop nazionale