Legacoop Veneto ha partecipato all’iniziativa “Montagna e comunità: in cammino nel Patrimonio con il Corso di Geografia”, un’importante tre giorni organizzata a inizio luglio da Fondazione Dolomiti UNESCO e Fondazione G. Angelini, portando un contributo dedicato alle cooperative di comunità.
L’evento, svoltosi tra la Valle del Biois e la Val di Fassa, ha interessato i sistemi 2 (Marmolada) e 3 (Pale di San Martino, San Lucano, Dolomiti Bellunesi e Vette Feltrine) del Patrimonio Mondiale UNESCO. Al centro della discussione, il rapporto profondo tra la montagna e le comunità che la abitano. Attenzione speciale è stata riservata alle realtà umane, ma anche all’interazione con l’ambiente naturale e la sua biodiversità.
Le interviste e i dibattiti hanno offerto spunti preziosi per riflettere sul futuro delle nostre terre alte.
“Non accettiamo l’idea che le terre alte siano condannate all’abbandono, aumentando esponenzialmente la possibilità che questa profezia si avveri, dando quindi acqua al mulino che alimenta quel circolo vizioso che teorizza meno abitanti, meno servizi. Esiste infatti un’alternativa a questa infausta visione, alternativa che arriva dalle comunità stesse, dalle persone che si attivano per rispondere assieme a un bisogno condiviso. Sono i processi cooperativi: spesso scattano in risposta a un’emergenza o a una necessità impellente e si rivelano motori di sviluppo sistemico. E si traducono in sistemi che chiamiamo cooperative di comunità.”
Michele Pellegrini
Responsabile Produzione e Servizi, Legacoop Veneto
L’esempio virtuoso
La cooperativa De Zopé, costituitasi nel 2021, ha sede nel più piccolo comune della provincia di Belluno, Zoppé di Cadore. Zoppé di Cadore è un paese di circa 190 abitanti, di cui oltre 120 soci della coop, ad oltre 1400 metri di altitudine, con un’unica strada di accesso.
La coop. De Zopé si è prodigata per la riapertura dell’unico negozio di alimentari del paese e del bar, evitandone la chiusura. A tutti gli effetti, la De Zopé svolge le attività di un centro servizi per la comunità, fungendo ad esempio da gruppo di acquisto per ordini di gasolio o legna da ardere e garantendo la distribuzione a domicilio di beni di prima necessità.
Conclusioni
Nel Bellunese, sono molte le comunità che stanno avviando un percorso che potrebbe culminare con la costituzione di una cooperativa di comunità. Non tutte riusciranno nell’intento, però oggi sappiamo che sussistono le condizioni per quantomeno valorizzare il contributo che le cooperative di comunità esistenti già offrono ai territori. E poi, anche per progettare il potenziamento del beneficio che portano alle aree marginali.
La partecipazione di Legacoop Veneto ribadisce l’impegno dell’organizzazione per lo sviluppo sostenibile e la valorizzazione delle comunità montane.
Per maggiori informazioni sulle cooperative di comunità, vi invitiamo a contattarci.