Il mare che circonda l’Europa non è tutto uguale: lo hanno visto con i propri occhi i membri della delegazione della Commissione europea della Pesca, in visita a Venezia e Chioggia giovedì 11 ottobre. Una giornata che si è conclusa col riconoscimento – unanime – dell’inadeguatezza della normativa UE di settore, causa i vincoli eccessivi e penalizzanti la specificità dell’Adriatico.
Accompagnati dai rappresentanti delle associazioni di categoria – fra cui il presidente di Legacoop Veneto Gianfranco Lucatello e Antonio Gottardo di Legacoop Veneto Pesca -, dalle autorità locali e dai vertici delle forze dell’ordine, gli europarlamentari hanno potuto toccare con mano e ascoltare dalla voce dei pescatori le problematiche legate alle dinamiche comunitarie che ogni giorno il settore si trova ad affrontare.
Sono stati proprio i lavoratori del comparto a mostrare alla delegazione – composta da i vicepresidenti Guido Milana (IT) e Struan Stevenson (EN), Marek Józef Gróbarczyk (PL), Dolores Garcia-Hierro Caraballo (ES), Pat the Cope Gallagher (EN) e Ulrike Rodust (DE) -, le reti attualmente utilizzabili, spiegando l’incompatibilità del loro utilizzo nella pesca del latterino (anguela), nel rispetto delle attuali norme CE.
Si è quindi fatta largo l’ipotesi della “regionalizzazione”: riconoscimento delle peculiarità di un’area omogenea, ma anche salvaguardia del prodotto ittico e degli stock, e razionalizzazione dello sforzo di pesca a garanzia delle risorse alieutiche marine e lagunari. «La presenza della delegazione sul territorio è stata una grande opportunità – dichiara Gottardo – visto che gli europarlamentari in visita si sono impegnati a dare continuità al percorso a Bruxelles, convocando un’audizione anche in previsione di una rielaborazione dei regolamenti comunitari. Le proposte devono partire dal basso, per questo è importante continuare a dialogare con l’UE attraverso il Distretto della pesca dell’alto Adriatico. Mai come oggi siamo chiamati a raccogliere tutte le forze e le intelligenze in campo per aiutare il settore a predisporre velocemente un piano di gestione locale da presentare in Regione».