Trenta milioni di euro sono le risorse stanziate da Coopfond – società che gestisce il Fondo mutualistico per la promozione cooperativa – a sostegno di 28 progetti di cooperative, 48 interventi per progetti di formazione, ricerca, promozione e di particolare valore sociale e 14 “servizi reali”. Questi i numeri emersi dal Bilancio sociale del Fondo che sintetizzano le attività durante l’esercizio 2016/17.
Gli introiti da rientri (52% del totale) anche nell’ultimo esercizio hanno superato quelli dovuti al versamento del 3%: una conseguenza della crisi che ha segnato i bilanci aziendali, ma anche un segno del grande senso di responsabilità da parte delle imprese e di un rapporto positivo con il Fondo che ha saputo contenere le spese interne. La buona gestione delle risorse ha permesso di tutelare il patrimonio che oggi si attesta al 96,5% di quanto raccolto nei 25 anni di attività, al netto delle erogazioni a fondo perduto.
Le risorse derivanti dal 3% degli utili delle cooperative sono state destinate nel 30% dei casi verso cooperative di regioni diverse e nel 41% di settori diversi rispetto a quelli di provenienza: una buona pratica di mutualità in azione che testimonia il valore del fare sistema.
Il Bilancio sociale ha analizzato gli obiettivi di tutti gli interventi a partire dai 28 rotativi – per cui è stato utilizzato il 94% delle risorse – che in parte hanno sostenuto lo sforzo di cooperative storiche per ripartire dopo la crisi o continuare il proprio percorso di sviluppo e in parte il decollo di nuove realtà. Tra le finalità l’impatto sociale è nettamente al primo posto – presente nel 68% dei casi – seguito dall’innovazione (25%), formazione (4%) e ambiente (3%).
L’azione di Coopfond è stata importante in particolare per costruire il futuro della cooperazione. Gli interventi del Fondo, infatti, hanno favorito la nascita di nuove cooperative: durante il 2016/17, grazie al progetto Coopstartup, sono decollate 10 startup di cui 4 riconosciute come innovative (in base alla legislazione nazionale) e 5 workers buyout che hanno consentito di salvare 200 posti di lavoro.
Il Fondo di promozione attiva ha sostenuto anche numerose iniziative per formare i cooperatori di domani: da Master universitari a Roma e Bologna alle proposte dei numerosi centri di formazione tra cui Quadir, Aiccon, Scuola Coop e il Centro internazionale studi sulla cooperazione dell’Università di Parma.
Fonte: Coopfond.it