Abbandonare l’uso dei fertilizzanti e dei pesticidi chimici di sintesi, promuovendo pratiche agricole sostenibili e il rispetto dell’ambiente. Convinti di questa necessità, una dozzina di giovani agricoltori biologici visionari nel maggio 1984 fondò la cooperativa agricola El Tamiso, che quest’anno dunque festeggia ben quarant’anni di attività. In occasione di questo traguardo la coop, associata a Legacoop Veneto, organizza una giornata di celebrazioni, in programma sabato 13 aprile a Caltana di Santa Maria di Sala (Venezia) presso l’agriturismo bio “Papaveri e Papere”. Aperto a cittadini consumatori, agricoltori, operatori delle filiere agroalimentari, tecnici, amministratori pubblici, organizzazioni ambientaliste e operatori dell’informazione, l’evento sarà anche un’opportunità per discutere di un’agricoltura più rispettosa dell’ambiente, partendo proprio dall’esperienza di El Tamiso.
Quarant’anni fa l’associata fu tra le prime aziende agricole a capire l’importanza di tornare a basare la fertilità dei suoli sulla sostanza organica, di abbandonare le monocolture e di spingere sulle rotazioni agrarie, sulla biodiversità, sul recupero delle antiche varietà, sul benessere animale. Una pratica pionieristica, avviata in anticipo pure rispetto alle leggi in materia: la prima legislazione europea per disciplinare l’agricoltura biologica risale infatti al 1991, e in Italia trovò applicazione solo nel 1993. Oggi la cooperativa conta una base sociale di 53 agricoltori, bilanci positivi, diversi negozi e banchi nelle province di Padova e Venezia.
A festeggiare la cooperativa sarà presente per Legacoop Veneto Antonio Gottardo, responsabile del settore Agroalimentare e Pesca.
La giornata del 13 aprile prevede alle 10 una visita guidata all’azienda agricola di Andrea Giubilato, seguita da un buffet bio offerto dalla cooperativa presso “Papaveri e Papere”. Nel pomeriggio, una dimostrazione del taglio tradizionale a mano di una forma di Parmigiano Reggiano di circa 40 kg, curata dagli esperti del caseificio sociale Santa Rita, presidio slow food.
In programma anche la lectio magistralis dal titolo “Agroecologia per salvare il pianeta: rigenerare la terra e i paesaggi in crisi”, tenuta dai professori e ricercatori universitari Miguel Altieri e Clara Nicholls, tra i massimi esperti mondiali dell’applicazione dei principi ecologici alla produzione agricola e alla gestione degli agrosistemi.
Poi, una tavola rotonda che vedrà la partecipazione di Maurizio Agostino, agronomo, presidente di Rete Humus – rete sociale per la bioagricoltura italiana, Stefano Bianchi, presidente dell’Associazione italiana per l’agricoltura biologica del Veneto, ed Enrico Maria Casarotti, enologo dell’azienda agricola biologica di famiglia e presidente dell’A.Ve.Pro.Bi, associazione veneta dei produttori biologici e biodinamici. A moderare Roberto Pinton, consulente per aziende e amministrazioni pubbliche nel campo del biologico.
«L’agricoltura non è solo la grande vittima del cambiamento climatico, ma ne è anche uno dei principali motori, continuare a negarlo non migliorerà la situazione. L’impatto ambientale del sistema agroalimentare, piaccia o meno, causa il 37% delle emissioni totali di gas serra – commenta Franco Zecchinato, presidente di El Tamiso –. L’agricoltura non può più rinviare un nuovo approccio all’ambiente, ai metodi di produzione e al rapporto con i cittadini consumatori, prima che sia troppo tardi. I nostri primi quarant’anni dimostrano che l’alternativa è possibile».
L’evento è gratuito. Informazione e prenotazioni: Whatsapp 3402218963 – 3357266797.
Il programma dettagliato a questo link.