La Commissione Europea sta per proporre al Consiglio una riduzione dello sforzo di pesca consentito del 15% (16,5% reale) nell’ambito del Piano di gestione del Mediterraneo occidentale che, nei fatti, si tradurrebbe per l’Italia in una riduzione del 17% per la pesca a strascico di triglia, gambero, rosa, nasello e scampo. Una proposta inaccettabile per le associazioni della pesca del distretto Alto Adriatico, che dichiarano lo stato di agitazione.
Per centinaia di imbarcazioni, la riduzione dell'attività significherebbe non riuscire a raggiungere la sostenibilità economica, con meno di 170 giorni di giornate di pesca e costi superiori ai ricavi. Già quest’anno c’è stata la riduzione del 10% dello sforzo di pesca dei pescherecci. Un impatto socio-economico negativo e irreversibile sul settore della pesca in Italia, Francia e Spagna, che va sommandosi all’attuale crisi sanitaria che ha già seriamente colpito settore.
«Chiediamo al Governo di non supportare la proposta» dicono le associazioni della pesca del distretto Alto Adriatico «e, prima di approvare qualsiasi tipo di riduzione, procedere alla valutazione degli effetti delle misure già adottate, consentendo alle nostre flotte di continuare ad organizzarsi per attuare le misure del Piano di gestione».
Si allega il comunicato stampa integrale.