C’è tempo ancora fino a mercoledì 19 luglio per firmare la petizione promossa dalla campagna “Good Clothes, Fair Pay”, contro lo sfruttamento dei lavoratori nell’industria della moda. Avviata lo scorso anno, l’iniziativa vede tra i partner l’impresa sociale associata a Legacoop Veneto Fairtrade Italia, insieme a Fashion Revolution e Fair Wear Foundation.
Nello specifico, la campagna invita i cittadini europei a firmare una petizione attiva per chiedere all’Unione Europea una legislazione riguardo i salari di sussistenza in tutto il settore dell’abbigliamento, del tessile e delle calzature. Affinché l’UE sia tenuta ad affrontare la questione, sarà necessario raccogliere, entro la scadenza, 1 milione di firme.
Attualmente le operaie delle industrie tessili in India e in Bangladesh guadagnano appena la metà di quanto necessario per garantire cibo e istruzione ai propri figli. La maggior parte dei marchi infatti trae profitto a scapito dei diritti umani dei lavoratori coinvolti nelle loro filiere. Sebbene alcune aziende abbiano assunto impegni volontari negli ultimi anni, non è stato avviato alcun cambiamento significativo.
Per garantire il rispetto e la difesa dei diritti umani dei lavoratori serve dunque un intervento legislativo dell’UE, che è oggi il più grande importatore di capi di abbigliamento al mondo. La nuova legislazione richiederebbe a tutte le aziende che desiderano operare nell’Unione Europea, indipendentemente da dove abbiano sede, di attuare, monitorare e divulgare pubblicamente un piano con scadenze e obiettivi per colmare il divario tra salario effettivo e salario minimo.
Fairtrade lavora da diversi anni per rendere questo diritto una realtà per i lavoratori di tutto il mondo. Dall’introduzione del cotone certificato Fairtrade nel 2005, l’obiettivo è stato quello di estendere l’approccio all’intera filiera del tessile per affrontare le sfide del settore. Nel 2016 inoltre ha lanciato il Fairtrade Textile Standard, che si applica a tutti gli attori della filiera. Nell’ambito di un approccio globale, Fairtrade mira a responsabilizzare i lavoratori e migliorare le condizioni di lavoro nell’industria tessile, inclusa l’attuazione di salari dignitosi entro sei anni.