È stato presentato oggi a Palermo, in occasione dell’assemblea annuale 2018, il Rapporto di sostenibilità 2017 della nostra associata CoopCulture.
Dalla giornata di studio e lavoro, dal titolo “#CoopforCulture”, è emerso un bilancio molto positivo in termini di incassi, investimenti, occupati e qualificazione dei dipendenti per la più grande cooperativa del settore in ambito nazionale ed europeo.
Il 2017 ha registrato, infatti, una crescita complessiva del valore economico pari al 28% rispetto al 2016 – passando da 50 s oltre 64milioni di euro – con una maggiore diversificazione e un allargamento territoriale. E anche il numero degli occupati ha segnato un aumento del 20%, che arriva a raggiungere il 32% in seguito alla fusione con Copat. Al 31 dicembre 2017 CoopCulture conta così quasi 1.700 lavoratori, di cui 985 soci lavoratori e 712 dipendenti. Il 73% sono donne, il 53% è laureato e il 40% diplomato. E il 78% dei dipendenti è assunto a tempo indeterminato.
Numeri che testimoniano come l’impresa – in particolare quella cooperativa – possa essere motore di sviluppo economico e sociale delle comunità e dei territori e, tramite un welfare su misura, possa contribuire a migliorare la vita di tutti.
Nell’attività della nostra associata è centrale il valore della sostenibilità come ha spiegato Giovanna Barni, presidente di CoopCulture: «Sostenibilità e relazione sono i fili che hanno intessuto la trama del nostro ultimo anno, che ci ha visto impegnati nel rinsaldare il rapporto con i territori nei quali operiamo, puntando al consolidamento delle diverse vocazioni espresse anche mediante il coinvolgimento di soggetti su scala territoriale. In più abbiamo accresciuto la nostra capacità di innovazione, con un approccio umanistico, attraverso strumenti tecnologici di fruizione ponendo al centro le persone e i loro fabbisogni, impiegando la tecnologia come uno strumento per processi di empowerment e di partecipazione ».
In merito alla relazione verso i numerosi stakeholder «CoopCulture è, e ancora più, vuole essere protagonista e trascinatore del sistema cooperativo sui territori» ha aggiunto la Barni «Collaboriamo con tante realtà locali in un vero e proprio network, che è un vero e proprio modello, coniugando gli obiettivi di crescita del lavoro e dell’impresa culturale con gli obiettivi internazionali dello sviluppo sostenibile e con una visione strategica del patrimonio culturale come cardine di un nuovo welfare e di una nuova cittadinanza».
Fonte: comunicato stampa CoopCulture